Il romanzo osceno fatto leggere al liceo

Gentile direttore, mi riferisco al caso di un liceo romano dove i docenti hanno utilizzato un testo discutibile per educare gli studenti al rispetto delle diversità compresa quella dell’orientamento sessuale. Il testo in questione oltre a promuovere il modello di famiglia omosessuale che si sposa e adotta bambini, cita anche un amplesso orale tra due maschi con riferimenti espliciti e volgari non adatti a ragazzini quattordicenni. Se sono da condannare le reazioni scomposte di alcuni gruppi di estrema destra, sono invece da considerare le proteste di tante famiglie che non sono state coinvolte nel progetto e che rivendicano i loro diritti sull’educazione dei propri figli. Se proprio si vuol trattare il tema dell’omosessualità a scuola almeno lo si faccia attraverso letture di un certo livello e profondità.

Lorella Groten

Caro direttore, sulla vicenda del testo fatto leggere agli studenti del liceo «Giulio Cesare» di Roma si é espressa in senso critico anche la nota Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia San Raffaele di Milano. «Non é una azione ragionata – e neppure ragionevole – infliggere a dei quattordicenni testi espliciti sul sesso. Omosessuale o etero. E poco importa che su internet i ragazzi possono e sappiano trovare di tutto. Conoscono tutto e non capiscono niente». L’educazione alla sessualità e alla diversità sono un’altra cosa. La ginecologa racconta la sua esperienza decennale di incontri sulla sessualità nelle scuole, «sempre coinvolgendo i genitori». «Quel che il giorno dopo avrei presentato in classe, lo facevo vedere e ascoltare alle famiglie». Piuttosto singolare e affrettata invece la posizione del ministro Giannini la quale approva l’iniziativa dei docenti del liceo romano, pur ammettendo di non aver letto il libro in questione. Farebbe bene a leggerlo e poi dirci se lo farebbe leggere ai suoi figli di 14-15 anni. Considerando l’interesse che il caso ha suscitato, mi auguro possa pubblicare anche questo mio modesto contributo.

Fabiano Bermudez

Il romanzo in questione è «Sei come sei» della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), che non ho letto, lo premetto. Ma ho letto la parte incriminata (se è stata riportata correttamente in alcuni siti internet). Su quella parte del romanzo la mia risposta è molto semplice: mai e poi mai lo farei leggere a ragazzi del Ginnasio, ovvero dei primi due anni del Liceo classico, quindi tra i 14 e i 16 anni. Mentre mi risulta che qualcuno lo abbia addirittura proposto alla medie inferiori. Capisco che non sia giusto estrapolare, ma un brano come quello, in qualsiasi contesto sia stato presentato, resta di indiscussa volgarità e oscenità. A mio giudizio non c’entra nulla con la questione omosessuale, anzi gli omosessuali per primi dovrebbero ribellarsi al fatto che si presenti così la loro condizione. È un tipo di volgarità che non cambierebbe di una virgola se anche il racconto riguardasse un uomo e una donna. Chi ha letto quel brano sa bene che non si tratta di falso moralismo o di ipocrisia, come qualcuno potrebbe obiettare.

Andrea Fagioli