Il pregiudizio che il rosso sappia di zolfo
Ognuno ha diritto di pensare in proprio e scegliere la parte che più gli piace o conviene, ma non posso fare a meno di constatare che in molti cattolici osservanti vi è la tendenza a criticare tutto ciò che avviene nella sinistra, e quelli che con essa sinistra si allineano pur in casi occasionali, mentre dall’altra parte tutto è lecito e niente viene messo in discussione.
Diciamo la verità, incomprensioni e pregiudizi ci sono sia a «destra» che a «sinistra». È però vero che in questi ultimi anni, segnati dalla fine della Dc, dalla evoluzione del Pci e dalla polarizzazione della scena politica, è riemerso in una parte dei cattolici un anticomunismo emotivo che è cosa diversa dal doveroso (e negativo) giudizio storico-culturale su ciò che il comunismo ha rappresentato e realizzato là dove si è imposto. Forse alla radice c’è un senso di frustrazione covato negli ultimi decenni, quando in Italia la cultura imperante era certamente quella «di sinistra». Ma un loro ruolo l’hanno avuto anche certi «comunicatori» (penso ad esempio ad un Feltri o ad uno Sgarbi) che hanno scelto un’informazione gridata, sempre sopra le righe, poco rispettosa dell’avversario. Comunque sia è importante svelenire il dibattito politico, cercare di far ragionare, invitare le persone a mettere da parte gli slogan e la demagogia. È quello che nel nostro piccolo cerchiamo di fare, anche in mezzo a qualche incomprensione.