I pensionati e l’otto per mille

Caro Direttore,leggendo le istruzioni sulla destinazione dell’otto per mille mi è sorta una domanda. Perché nessuna organizzazione tipo Acli, Coldiretti, Cisl, vicine alla Chiesa Cattolica, pubblicizza, invitando i propri iscritti o simpatizzanti che, pensionati o con redditi bassi, non sono tenuti alla presentazione della denuncia dei redditi, ma che avendo subito ritenute, possono fare la scelta della destinazione dell’otto per mille, a presentare, tramite le stesse organizzazioni, il cud debitamente sottoscritto? Dato che l’operazione sarebbe indolore da un punto di vista economico, perché la consegna alla banca o ad un ufficio postale è a costo zero, pensate sia possibile organizzare questa cosa come attività di volontariato a livello parrocchiale? Mi farebbe piacere conoscere se ci sono altre parrocchie che si sono mosse in questa direzione e con quali risultati. Facendo bene i conti sarebbero diverse decine di migliaia di euro che potrebbero incrementare le entrate della Chiesa e quindi la possibilità di maggiori aiuti a chi ne ha bisogno.Vittoriano BaccettiMagliano in Toscana (Gr)

La proposta è interessante. Effettivamente da quando è stato abolito l’obbligo di inviare il modello 101 per i pensionati che non hanno altri redditi, esiste questo problema. In un certo senso questi pensionati vengono di fatto privati della possibilità di indicare a chi vogliono destinare l’otto per mille. Da qui la possibilità per le parrocchie di attivarsi sia a livello informativo (molti pensionati non sanno neanche di poter comunque destinare l’otto per mille) che addirittura organizzando un apposito servizio di raccolta dei cud. C’è qualche parrocchia che ha già fatto esperienze di questo tipo?