I partiti non sono tutti uguali

Caro Direttore,in questo periodo di gran caldo, mi è successo più frequentemente del solito di navigare in internet e di fare qualche confronto.

1) Ho visitato alcuni siti di riferimento dell’Udc (Unione Democraticocristiana e di Centro), ed ho verificato che questo partito si definisce di ispirazione cristiana, con continui riferimento a De Gasperi e Don Sturzo. In merito alla vita, alla droga, alla famiglia ed al matrimonio, alla parità scolastica, ai problemi dei giovani, alla educazione religiosa, alla solidarietà ed alla sussidiarietà, ecc., le posizioni corrispondono all’insegnamento della Chiesa. Ho potuto rilevare che l’Udc ha votato unanimemente a favore della legge sulla fecondazione assistita.

2) Ho anche visitato i siti dei partiti di ispirazione comunista (Prc e Comunisti Italiani) e vi ho trovato il fine dichiarato di arrivare alla costituzione di una società comunista (in qualche caso chiamata socialista), con continui riferimenti al pensiero di Carlo Marx. Ho seguito con attenzione anche i loro giornali (Manifesto e Liberazione), ed ho verificato la grande ostilità di questi quattro quotidiani (ai su citati, aggiungo infatti l’Unità e La Repubblica, che non sono da meno) nei confronti di tutto ciò che è cristiano, sacro, santo: offese a tutti i credenti ed ai fedeli di Padre Pio. I cristiani sono, a loro dire, ottusi, reazionari, medievali; sono loro, fondamentalisti, intolleranti ed ostinati, a riempire Piazza San Pietro; continui sono gli attacchi ideologici, uniti al disprezzo più completo; nella migliore delle ipotesi, nei momenti di grande generosità, come quelli prossimi alle elezioni, arrivano a vedere la fede come una concessione archeologica a soggetti particolarmente fragili ed emotivi. Qualche significativo esempio, evidenziato anche dal quotidiano cattolico Avvenire: «l’Ulivo non ha bisogno di Padre Pio» (Unità), «figli in provetta, passa la legge oscurantista» (Unità), «Budda batte Gesù 2 a 1» (Unità, titolo della partita Corea-Italia), «l’Italia è trattenuta e condizionata da una chiesa d’intolleranza allucinante e ostinazione folle» (Unità), «la legge della sacra famiglia» (Liberazione), «la maculata concezione… la Camera battezza l’embrione» (Manifesto), «perché accanirsi con due sposini» (Repubblica sul matrimonio gay), «uso politico del culto al Sacro Cuore» (Liberazione), ecc.. Naturalmente Pdci e Prc hanno votato unanimemente contro la legge sulla procreazione assistita.

Contemporaneamente ho letto, Direttore, la sua risposta all’ottimo intervento del lettore Michele Ferrari di Carrara sul voto dei cattolici mi è sembrato di vedere, Direttore, un suo tentativo di mettere tutti sullo stesso piano, perché, tanto, c’è del male da ogni parte; questo, a mio parere, non sempre è vero. Io non trovo coerente per un cristiano militare o votare per un partito che ha nel proprio codice genetico e nei fatti quotidiani l’ostilità nei confronti della nostra religione, e non trovo giusto mettere sullo stesso piano il partito che, solo a titolo di esempio, ho menzionato al punto 1 e quelli indicati al punto 2.Se è vero che non esiste più un unico partito di riferimento per i cristiani, è anche vero che un cristiano deve scegliere uno dei partiti che nel proprio programma e nei fatti sia il più vicino possibile al proprio credo, altrimenti è gravemente incoerente, non potendo egli pretendere di modificare partiti che seguono altri principi e come tali vanno rispettati senza farsene meraviglia. Non dico questo per fare processi a qualcuno, sono anch’io convinto che occorra non demonizzare nessuno e cercare ciò che unisce, ma c’è un dovere di verità che ritengo debba prevalere su tutto.Marcello BardottiBarberino Val d’Elsa (Fi)

Se lei segue da tempo questo settimanale sa che non ho mai messo sullo stesso piano un partito di ispirazione cristiana (e tra questi non c’è solo Ucd!) con quelli dichiaratamente ostili alla dottrina sociale della Chiesa e ad una visione cristiana dell’uomo. Nella mia risposta al signor Ferrari parlavo di «schieramenti eterogenei e contraddittori» e non di singoli partiti.