Ha vinto Licio Gelli?

Caro Direttore,«Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trenta anni fa». Queste sono parole del venerabile Licio Gelli, capo della loggia massonica P2 che mi è capitato di leggere in un’intervista a «La Repubblica» del 28 settembre. Questo è solo un breve passaggio, ma ce ne sono molti altri che mi fanno sorgere una domanda: ma chi ha votato per il Cavaliere e Forza Italia o anche per i partiti della Casa delle Libertà ha forse votato (magari inconsapevolmente) per Licio Gelli e per l’attuazione del programma di Rinascita auspicato dalla P2?Se si scorrono le carte della commissione d’inchiesta parlamentare che una ventina d’anni fa indagò sulla suddetta P2 – basta andare su internet – si scoprono molteplici affinità con quel «piano di Rinascita» e quello che, di fatto, sta attuando la Casa delle Libertà per cui il Venerabile si sente in diritto di chiedere i diritti d’autore.

L’onorevole Tina Anselmi, politico di grande onestà e sensibilità, che presiedette la commissione d’inchiesta ha dichiarato: «Ha vinto Gelli, l’uomo del ricatto, la nostra battaglia è stata inutile». E poi ancora: «Gelli ha una scatola nera per ciascuno di quelli con cui è entrato in relazione, ha sempre lavorato così: sul ricatto.Anche adesso: dice, non dice, manda a dire. Sono messaggi obliqui che arrivano a chi devono arrivare. In un punto sono d’accrdo con lui: nessuno degli affiliati alla P2 si è pentito. Sono ancora tutti lì, uno è diventato presidente del Consiglio».

Queste parole dell’on. Tina Anselmi e le esternazioni di Licio Gelli mettono in animo una certa apprensione. Non sarà che il Venerabile, non essendo riuscito a realizzare il suo «piano di Rinascita» – naturalmente per il bene del popolo – venti anni fa, abbia poi trovato il modo di dare i lavori in subappalto a qualche tipo di azienda che ora per allora sta raggiungendo lo scopo?Se io avessi votato per il Cavaliere mi aspetterei, per mia tranquillità che ciò che Gelli ha detto in quella lunga intervista venga smentito, confutato e respinto con fermezza… Ma il quesito è: si vorrà farlo? anzi, si potrà farlo?E.A.Grosseto Certo le due interviste pubblicate da «La Repubblica» – quella a Licio Gelli e quella poi a Tina Anselmi, che fu la presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2 – qualche brivido lo dovrebbero far venire a chiunque, indipendentemente dalle preferenze politiche per il centrodestra o il centrosinistra. E il silenzio nel quale sono cadute, da una parte e dall’altra, dovrebbe ulteriormente allarmare. Del resto è proprio di questi giorni il voto trasversale (dai Ds a Forza Italia e An) con cui il consiglio comunale della «rossa» Piombino ha cancellato dal proprio statuto l’obbligo per i consiglieri di dichiarare l’eventuale appartenenza a logge massoniche.Ma quella del «complotto» la trovo una scorciatoia troppo comoda e fuorviante per spiegare l’attuale situazione politica. Che non si sia mai dato seguito alle indicazione della Commissione Anselmi, è vero; che quei personaggi che comparivano negli elenchi sequestrati a Villa Wanda, tranne credo una o due eccezioni, non si siano neanche pentiti e che generalmente abbiano continuato «a far carriera» è pure vero. Come è vero anche che i cosiddetti «poteri forti» sono molto meno «trasparenti» di quanto vorrebbero far credere. Ma come è pensabile che in un Paese come il nostro – che pur con tutti i suoi difetti è una democrazia vera – un manipolo di congiurati con cappuccio e grembiulino riesca ad impossessarsi delle istituzioni, ad ogni livello e nel silenzio complice di forze dell’ordine, magistratura, sindacati, Chiesa cattolica e società civile?