Fecondazione assistita, una legge ingiusta
L’unica mia tesi, ben sostenuta peraltro, è che si tratta di una legge «gravemente ingiusta» secondo il diritto naturale (non già soltanto secondo la più restrittiva normativa morale del Magistero cattolico), perché legittima aborti volontari e ne difende la legittimità già riconosciuta dalla L. 194. Quando scrivevo a Toscanaoggi la legge non era ancora in vigente. Oggi però lo è. Che significa dunque: «Una legge non è giusta in astratto»? La L. 194 è giusta o no? E i suoi effetti di morte (legittimi) sono astratti o concreti?