Educazione sessuale e contraccezione: no alla delibera della Regione
Le sottoscritte Associazioni, in merito alla delibera della Giunta della Regione Toscana n° 1251 del 12 novembre 2018, recante «Interventi regionali per l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva e per l’accesso alla contraccezione gratuita» fanno presente quanto segue: Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato che in Toscana verranno distribuiti preservativi gratis a tutti gli under 26. L’assessore Stefania Saccardi ha affermato che con la delibera si è voluto tutelare e promuovere la salute sessuale e riproduttiva dei giovani, e delle donne per prevenire sia le interruzioni di gravidanza, riducendo i tassi di abortività, sia le malattie sessualmente trasmesse e la diffusione dell’Hiv. Ha aggiunto che i ragazzi agli sportelli e ai consultori, insieme ai contraccettivi, riceveranno anche materiale informativo e consigli su rischi e precauzioni e che verranno fatte campagne informative nelle scuole. Si osserva innanzitutto che è pienamente condivisibile l’intento di limitare il numero degli aborti.
Non sono condivisibili, invece, i metodi adottati a tal fine dalla Giunta Regionale, in quanto inducono ad una deresponsabilizzazione dei ragazzi e dei giovani in una sfera estremamente delicata e profonda dell’essere umano. Ne è prova il fatto che anche in paesi dove la contraccezione è molto diffusa e seguita, il numero di gravidanze indesiderate, soprattutto nelle ragazze più giovani, non si è sostanzialmente modificato. Inoltre l’obiettivo della prevenzione dell’aborto è contraddetto dalla messa in distribuzione anche della «pillola del giorno dopo», che in caso di concepimento risulta abortiva. Peraltro non si può negare che contraccezione e aborto siano in rapporto tra loro, perché è proprio la mentalità contraccettiva che spesso porta all’aborto.
Per quanto riguarda l’azione di contrasto alle malattie sessualmente trasmissibili è noto che, dal punto di vista sanitario, il ricorso al preservativo non rappresenta una difesa del tutto sicura, in quanto non protegge sempre dall’infezione Hiv. Quindi c’è il pericolo di indurre una falsa sensazione di sicurezza, tanto più che l’utilizzo corretto del profilattico non è sempre assicurato, soprattutto nel caso in cui i ragazzi si trovino in condizioni di percezione alterata della realtà a causa dell’uso di alcool o di droghe. Non è certo un caso se le normative per la selezione dei donatori di sangue sanciscono l’astinenza e la fedeltà al partner come i comportamenti che assicurano il più elevato tasso di sicurezza nel proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Risulta da attendibili studi che anche in Africa i paesi in cui la diffusione dell’Aids è retrocessa sono quelli che hanno svolto campagne di educazione comportamentale: astinenza, fedeltà al partner e inizio dell’attività sessuale in età più matura (vedi Uganda, Kenya, Etiopia, Zambia). Ma riserve forse ancora più forti nei confronti della delibera della Regione possono essere rivolte sul piano morale/educativo: «Accomodatevi, il preservativo è gratis», è un messaggio che le Istituzioni non dovrebbero mandare: è riduttivo, è una scorciatoia che vorrebbe fare a meno della fatica dell’educare, dell’insegnare il valore della sessualità e del corpo, il senso vero dell’amore e della vita, la libertà nella responsabilità.
Le sottoscritte Associazioni chiedono pertanto alle Istituzioni ed alle Forze politiche di cambiare strategia promuovendo in primo luogo l’educazione dei ragazzi all’affettività e al corretto uso della propria sessualità e, in una Regione che registra un drammatico tasso di denatalità, di sviluppare azioni di sostegno alla famiglia, alla procreazione e alla vita, per dare ai nostri giovani e alla società tutta una prospettiva realmente positiva per il futuro.
Lasciamo spazio questa settimana all’intervento di numerose associazioni cattoliche circa la delibera della Giunta regionale in materia di educazione sessuale e contraccezione, ricordando che sull’argomento sono arrivate anche altre lettere e che noi come giornale siamo già intervenuti con un editoriale a firma di Riccardo Bigi sul numero 41 del 25 novembre. Sullo stesso argomento è intervenuto anche il cardinale Giuseppe Betori, presidente della Conferenza episcopale toscana, nel corso dell’omelia per la Solennità dell’Immacolata. Il resoconto è pubblicato su questo sito internet .
Andrea Fagioli