Difendiamoci dall’Islam

Caro Direttore,vorrei esprimere la mia preoccupazione su un pericolo che incombe sull’Europa e sul mondo. So benE di «non competere» con il nostro straordinario Papa, col Cardinale Martini, col Concilio Vaticano II (Lumen Gentium) ma come si possono conciliare due religioni tanto distanti (stavo per dire contrapposte) per il semplice fatto che l’Islam è rimasto indietro di duemila anni! Per loro, non solo per i fondamentalisti, noi veneriamo un cadaverino appeso ad un albero!

A dimostrazione che i musulmani venerano un Dio che non esiste (se esistesse Allah non esisterebbe il nostro Dio) basterà considerare:

A) Maometto:–all’età di 40 anni avrebbe avuto delle visioni con le quali l’angelo Gabriele (scopiazzando in malo modo il Vecchio Testamento e il Vangelo) gli avrebbe «dettato» Il Corano;–a 52 anni divenne capo politico, oltre che capo religioso. Ancora oggi nell’Islam non si concepisce separatamente il campo religioso da quello politico;– nel 624, insieme a pochi adepti, assalì una carovana della Mecca di 8–900 uomini. La sorpresa giocò a suo favore perché vinse e depredò tutta la carovana e, siccome prima dell’azione aveva pregato, attribuì la vittoria all’aiuto di Allah;– nella sua vita ha combattuto cristiani, ebrei e quanti professavano una religione che non fosse la sua. È documentato che ebbe la splendida idea di uccidere 600 uomini decretando di incamerare i loro beni riducendo a schiavitù le mogli e i figli. B) Il Corano:– la Guerra Santa non è una «risorsa» dei fondamentalisti, come erroneamente si crede, ma è prevista solennemente dal Corano (Sura 2, versetto 216);– lo stesso Corano (9,5) afferma che nei confronti degli infedeli (ossia tutti quelli fuori dall’Islam): … non date loro tregua ed uccidete quanti di essi cadranno nelle vostre mani… combattete fino a che non saranno annientati e l’Islam non sarà la sola religione al mondo»;– la donna è inferiore all’uomo (4, 228). Le donne sono state create per il piacere dell’uomo (4, 34). La moglie può essere ripudiata con la formula «Ti ripudio» pronunziata per tre volte nel giro di quattro mesi, senza nessun’altra formalità;– l’uomo può avere non più di quattro mogli (?) ma un numero imprecisato di schiave e/o concubine. Se temete la sua infedeltà ammonitela e infine battetela. Le donne sono per gli uomini come un campo nel quale si può entrare e uscire a piacimento (2, 223). Dell’infedeltà dell’uomo neanche l’ombra!– a chi fa opere buone sono riservati in Paradiso giardini nei quali vi saranno freschi ruscelli (2, 25) e spose purissime (3,15). Dormirete su comodi letti (15, 47–48) e indosserete abiti verdi di seta e broccato e ai polsi braccialetti d’oro (18, 31). Credo che basti per affermare che l’unica vera religione non può essere che la Cattolica essendo stata istituita da Gesù–Dio e che sia giunto il tempo di opporsi, con tutti i mezzi, alle provocazioni dei musulmani.Michele RussoPontedera (Pi)

È veramente pericoloso affrontare temi così delicati sulla base di dozzinali raccolte di errori che purtroppo girano anche tra i credenti. E mi creda, sarebbe facile estrapolare qua e là qualche frase dalla Bibbia o citare qualche episodio non luminoso della nostra storia per sostenere cose simili del cristianesimo. Che il dialogo con l’Islam sia difficile è sotto gli occhi di tutti; che sul piano dei diritti umani dobbiamo essere molto esigenti nei loro confronti lo trovo giusto, ma con argomenti come questi non facciamo altro che aumentare l’incomprensione e l’odio reciproco. Come si fa ad affermare, ad esempio, che i musulmani venerano un Dio che non esiste! Ma Dio è uno solo, che lo si chiami così o Allah o Jahvé… Il Concilio (che purtroppo i cristiani non conoscono) ci dice a proposito che «La Chiesa guarda… con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno». «Se, nel corso dei secoli, – prosegue la Nostra Aetate – non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà».