Dario Fo e l’analfabetismo religioso
Mi limito a due esempi. Di fronte al bassorilievo rappresentante la caduta di Adamo ed Eva, ha detto che i progenitori, pur essendo perfettamente consapevoli dei beni che perdevano trasgredendo il comando di Dio, hanno preferito «la conoscenza» a qualunque altro bene, essendo essa per l’uomo il bene più grande. Togliendo la specificazione di questa conoscenza («del bene e del male») appariva evidente che Dio voleva costringere l’uomo all’ignoranza.
Seconda «perla»: l’uomo e la donna sono rappresentati nel bassorilievo senza sesso per indicare che erano simili agli angeli, ma anche in questo caso hanno scelto il gran bene della sessualità proprio contravvenendo al comando di Dio. Bastava leggere il testo della Genesi per accorgersi che Dio aveva voluto la sessualità come componente essenziale della persona umana, e che l’ordine di «crescere e moltiplicarsi» era stato dato subito dopo la creazione e quindi prima del peccato.