Cogne, magistrati che si credono infallibili
Il popolo italiano con un referendum dichiarò che i magistrati che sbagliano debbono rispondere dei loro errori. Sono passati tanti anni, ma nessuno ha mai pagato. Eppure i cittadini, tramite lo Stato, pagano errori fatti da «persone» che si sentono «infallibili», non riconoscono errori, anzi si accaniscono (vedi l’ultimo caso il processo di appello al sen. Andreotti) che allo stato italiano costa miliardi che potrebbero essere spesi meglio.
Risponde Umberto Santarelli