Ci troviamo già in un regime?
Toscana oggi, a differenza della maggior parte degli altri giornali, non sintetizza le lettere a qualche decina di righe, preferendo pubblicarle integralmente quando di dimensioni accettabili. In qualche caso si interviene con l’intento di migliorare l’efficacia espressiva, depurando lo scritto da inutili ripetizioni o da qualche divagazione e se si riduce, comunque, lo si fa solo… per dar spazio anche ad altri. Ma sempre si cerca di rispettare integralmente il pensiero del lettore, senza censure di tipo politico. Nel caso della sua lettera, pubblicata sul n. 18, abbiamo omesso gli ultimi due capoversi ritenendo che non aggiungessero niente di importante al suo precedente argomentare. Per il resto avevamo operato il taglio di due piccoli incisi che ci sembrava affaticassero il discorso. Di fronte a questi piccoli tagli mi sembra davvero esagerato evocare l’esistenza di un «regime»! Tenga comunque presente che la legge sulla stampa considera come un’aggravante la pubblicazione di espressioni diffamatorie e ne chiama a rispondere il Direttore, sia in sede civile che penale, anche quando quelle opinioni siano espresse da un lettore. Non è il suo caso, ma se da una lettera viene tolta un’espressione potenzialmente ingiuriosa o diffamatoria, il Direttore fa solo il proprio dovere.