«Case chiuse», le donne alzino la loro voce
Caro Direttore,
2) La «proposta» in questione trasuda poi un maschilismo rivoltante: ci si renda conto o no, si chiede di legittimare di nuovo il «libero commercio» del corpo della donna (ma in tempi di «globalizzazione», come stupirsi?); di avere su di essa ogni disponibilità; facendone una cosa, un oggetto a proprio piacimento.
In realtà, caro Direttore, questo non è che l’ultimo passo di quella cancellazione della dignità della donna di cui l’aborto è il precedente più grave e clamoroso e di cui le volgari e stupide trasmissioni tv (dal grande fratello alle donnine dalla povera carne superesibita nello show di Panariello) non cessano di dare prova violenta: sì, violenta, perché entrano nelle case e nelle coscienze deformando e infangando i valori umani più sacri per la vita di tutti(a proposito: solo il burqua sarebbe più barbaro?)
3) La proposta in questione poi, sbagliata e retrograda da qualunque parte provenga, si rivela un tassello aggiuntivo di quella «cultura di morte» e, aggiungerei, del nulla, del cupio dissolvi, contro la quale il Papa non cessa di mettere in guardia i cristiani e di animarli ad un’opera di ricostruzione, forte e pacifica, delle coscienze e della società umana.
Noi, che ci richiamiamo all’esempio umile e alto di una grande donna, Fioretta Mazzei, non potevamo tacere e nel suo nome invitiamo anche le altre associazioni cattoliche, specie femminili, e i movimenti ad alzare la loro voce e a gridare che proposte di questo tipo sono solo un’inaccettabile infamia.
Ci uniamo anche, con fiducia, alla risposta della Chiesa, nelle sue varie ed ordinate componenti: dai laici cristiani, al clero, ai nostri Pastori, confidando di sentirla sempre più forte ed a tutti comprensibile.
In un tempo come il nostro, che non si perita ad insidiare e violare persino i bambini, la battaglia per la difesa dei piccoli e dei deboli ( e donne e bambini lo sono certo) è la prima che dobbiamo affrontare e, con l’aiuto di Dio che ha fatto la persona umana «a sua immagine e somiglianza», vincere.
Condivido pienamente questo appello. Come ha giustamente osservato don Oreste Benzi, che di queste cose se ne intende, la proposta di riaprire le «case chiuse» che ciclicamente torna alla ribalta è «oscena e scandalosa».