Betlemme, un’offesa a tutti i cattolici

Caro Direttore,faccio riferimento al recente delicato episodio della Basilica della Natività di Betlemme. La cosa mi ha amareggiato fin dall’inizio. Non voglio entrare nel merito politico della situazione israelo-palestinese poiché entrambi i popoli hanno diritti e doveri ma sembra che facciano del loro meglio per allontanare sempre di più ogni possibile soluzione, il che rende la situazione ogni giorno più drammatica. Prendo invece netta posizione sul comportamento di chi si è rifugiato nella Basilica. La Chiesa è stata considerata un luogo ideale di rifugio e questo può essere accettato (anche se con riserva perché chi ha fatto questo è di altra fede religiosa: io in situazione analoga cercherei rifugio in una chiesa ma non lo farei in una moschea essendo di altro Credo). La cosa totalmente inaccettabile è che questi signori ci sono entrati armati. Le armi dovevano essere lasciate assolutamente fuori dalla porta! Alla conclusione di questo increscioso episodio abbiamo avuto modo di vedere nei vari mezzi di informazione come è stato trattato l’interno della Basilica: disordine e confusione dappertutto, un altare usato come tavolo! Questo non è assolutamente accettabile ed è un pericolosissimo precedente. Chi intrattiene rapporti stretti con questa gente sarà bene che faccia presente quanto ignobile è stato questo gesto. Questa si è rivelata una volgare profanazione di un sacro luogo del quale non sto a descrivere l’importanza. A mio parere con questo gesto è stata offesa tutta la comunità cattolica.Alano MaffucciQuarata (Ar)

Quando il 2 aprile scorso i carri armati israeliani fecero irruzione a Betlemme, 240 persone cercarono rifugio nella Basilica della Natività, per paura di rastrellamenti e arresti di massa, come era già avvenuto altrove. Tra di loro, lo si è visto alla fine, solo 13 erano «pericolosi» per gli israeliani e per questo oggi sono stati costretti all’esilio; tutti gli altri, anche gli armati (ma nei Territori, purtroppo, lo sono quasi tutti) erano soltanto persone impaurite. I frati e le suore francescani hanno sempre dichiarato di non considerarsi «ostaggi» se non nel senso di essere in mezzo alla contesa tra israeliani e palestinesi. Violazioni agli accordi internazionali sottoscritti con la Santa Sede e dall’Autorità palestinese e dal governo israeliano ci sono state, a cominciare, senz’altro, dall’ingresso con le armi dentro la Basilica. Ma credo che a questo punto prendersela per quello che è successo a Betlemme servirebbe a poco. Quello che conta è trovare al più presto una soluzione negoziale al conflitto.