Art. 18, uno strano braccio di ferro

Caro Direttore,

si dice che il sindacato fa le barricate su una questione, tutto sommato, poco rilevante perché riguarderebbe solo un limitato numero di casi. Ma il ragionamento può essere rovesciato. Perché il governo avrebbe scelto di rompere la pace sociale su un punto di scarso rilievo?

Si dice poi che per disincentivare i licenziamenti illegittimi si può prevedere una penale alta (24 mensilità). Ma la dignità umana di lavoratore espulso illegittimamente si può monetizzare?

Il governo, in realtà ha seguito i falchi di Confindustria che vogliono aprire una varco e instaurare la legge del «ti licenzio e te ne vai»: questo significa togliere al lavoratore ogni arma di tutela ed esporlo ad ogni possibile ricatto (per le donne si potrebbe chiamare la legge del «ci stai o te ne vai» – che ne dicono le femministe?).Non è una questione banale: è una svolta verso la mercificazione del rapporto di lavoro, verso una società non a misura d’uomo ma di denaro, che può tutto.

La cosa veramente strana (ma non troppo) è che su questo terreno l’Ulivo avrebbe avuto buon gioco ad attaccare il governo, per difendere una funzione sociale dell’impresa, sottolineata dall’insegnamento della Chiesa che «il lavoro è per l’uomo».

Viceversa, silenzio pressoché assoluto. Si manifesta per la giustizia, per l’informazione, per la scuola… ma non su questo tema, nonostante uno sciopero che solo in Toscana ha visto in piazza centinaia di migliaia di lavoratori… La sinistra, (a cominciare da Bertinotti) ed il centrosinistra preferiscono corteggiare i no global. Sono più ruspanti e più moderni, anzi ci danno quella patina di Paese ricco che non guasta.

I lavoratori sanno troppo di operaismo, di atteggiamento retrò e poi si ama strizzare l’occhio a Confindustria nella segreta speranza che molli Berlusconi. Insomma si riconferma una sudditanza ai poteri forti e una persistenza di mentalità radical chic che sovrasta e snobba i problemi dei lavoratori. Al massimo ci si può interessare del pubblico impiego… ma le fabbriche, via… non vanno piu di moda!

Gabriele ParentiPresidente del Patronato Acli della Toscana

Le lettere precedenti su questo argomento:

Art. 18, sindacato diviso

Art. 18, un diritto sacrosanto

Art. 18, una risposta troppo diplomatica