Ancora sul passaggio da un Governo all’altro
Gentile direttore, sono un’anziana abbonata che cerca di seguire la politica, ma gli ultimi avvenimenti non sono riuscita a capirli. Vorrei sapere come ha fatto a diventare «premier» quel «cavallino rampante» di Renzi. Appena eletto segretario del Pd, l’ho sentito più volte dire che il Governo sarebbe rimasto com’era. Poi, in poche ore, tutto è cambiato. Non so perché Letta non è andato avanti: non mi spiego le ragioni delle sue dimissioni. O non sono entrambi appartenenti al Pd? Certo che in Italia i governi resistono pochi mesi: mi domando in quale altro Stato si avvicendano i premier come da noi, mentre la crisi è sempre più dolorosa e pesante per il popolo? Grazie anticipate per la sua risposta.
Carissima Giuseppina, quando è arrivata la sua lettera, avevo già risposto ad altre sullo stesso tema. Ma come successo in passato, quando vedo una lettera scritta a mano, in bella calligrafia, con un ringraziamento anticipato per la risposta, non posso non pubblicarla. Mi sembrerebbe uno sgarbo. Inoltre, da questo breve testo emerge la positiva considerazione che è bene continuare a seguire la politica, anche ad una certa età, continuando a farsi e a fare domande su quello che succede. È pur sempre un modo per continuare ad interessarsi della cosa pubblica e di conseguenza del bene comune. Per il resto la rimando alla risposta pubblicata nel numero scorso e che forse, nel frattempo, avrà anche letto. Nella settimana trascorsa non mi sembrano siano emerse novità significative che possano aggiungere elementi ulteriori per spiegare il passaggio tra un Governo e l’altro. C’è solo da registrare qualche ulteriore malumore provocato dalla nomina di alcuni sottosegretari. Ma non possiamo per questo non salutare con favore alcune conferme come quelle, su fronti diversi, di Lapo Pistelli e di Gabriele Toccafondi. Semmai, nell’ultima settimana, sono arrivate notizie preoccupanti, ad esempio, sul record del debito pubblico, ulteriore segnale che impone al nostro Paese, comunque la si pensi, un Governo stabile, in grado di governare per più tempo possibile favorendo la ripresa economica e una serie di riforme non più rinviabili.
Andrea Fagioli