Ancora su cattolici e politica: unità ma sui principi
Sarà mai possibile che in Italia si debba scegliere tra chi difende gli immigrati le stato sociale, ma anche il divorzio, l’aborto e l’eutanasia e chi difende la vita, ma non vuol soccorrere gli immigrati? Basta!
Ad un presidente americano che era pro immigrati ma pro aborto, per l’assistenza sociale, l’ambiente, ma che lasciava avanzare l’ISIS come un coltello nel burro, si è dovuto por rimedio con un presidente che ha sconfitto l’ISIS ed è contro l’aborto anche se è contro l’assistenza sociale e non rispetta l’ambiente. A quando un candidato che è pro immigrati, contro l’aborto, affronta militarmente l’ISIS, è per l’assistenza sociale e per il rispetto dell’ambiente? Ce n’è un urgente bisogno!
Giunga il momento che i cattolici del sociale e della morale e tutti gli uomini di buona volontà, si ritrovino e capiscano che non possono fare a meno gli uni degli altri; che il paese ed il mondo ha bisogno del loro operare unito!
Alvaro Ringressi, Firenze
L’invito a operare insieme, caro signor Ringressi, è stato rivolto tante volte ai cattolici impegnati in politica e nel sociale, dal Papa e dai vertici della Chiesa italiana. L’ultima, attraverso le pagine di Toscana Oggi, dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, poco più di un mese fa. Al momento tanti discutono, tanti preparano movimenti o associazioni con l’obiettivo di arrivare a un partito. Dalla fine della Dc, ne sono nati tanti, molti sono morti ancor prima di nascere, e nessuno ha superato la prova delle elezioni con risultati degni di nota.
Con questo non vogliamo certo scoraggiare chi dovesse avere spirito d’iniziativa, anche perché su una cosa ha ragione il nostro elettore: troppe volte, come cattolici, siamo costretti a scegliere il meno peggio, a «tapparci il naso» quando si va in cabina elettorale, come diceva Indro Montanelli. Il presidente della Cei, però, ci ricordava che oggi non è, o forse non è ancora, il momento di un partito, che rischierebbe di dividere di più un mondo già alquanto frammentato.
Siamo invece convinti che qualcosa si potrebbe fare se si tornasse ad avere principi saldi, a riportare al centro della politica temi sui quali i cattolici non potranno essere mai divisi. Parliamo di quei principi che sono inclusivi e non divisivi, che hanno la capacità, ancora, di dirci che il nostro è un mondo che vuole contare, che vuole dire la sua e che non è disposto a metterli da parte per una poltrona o un voto in più.
Tutto questo, caro signor Ringressi, oggi sembra non aver valore ma il «forum» svolto con i tre giovani nelle stanze della nostra redazione, a seguito delle parole di Bassetti, una cosa ci ha dimostrato: i giovani hanno voglia di dire la loro, hanno voglia di impegnarsi, hanno voglia di chiedere a chi fino a oggi ha saputo solo litigare di farsi da parte, di lasciare loro lo spazio per provare a costruire. Ecco se questo accadrà davvero, e quando accadrà, quei giovani avranno il nostro incondizionato appoggio. Naturalmente anche loro dovranno dimostrarci di non saltare da una parte all’altra solo per un posto.
Domenico Mugnaini