Alcol, droga e sesso: quei giovani che bruciano le tappe e se stessi

Caro direttore, dopo la morte di Alice a Udine e Desirèe a Roma, si è tornati a parlare dell’uso non terapeutico di sostanze psicoattive da parte dei giovanissimi. L’età del primo contatto si sta abbassando notevolmente: per il consumo di alcolici, è tra gli 11 e i 14 anni, mentre per le sostanze stupefacenti tra i 12 e i 15 anni. Alla temibile eroina (che è ritornata in auge), si arriva intorno ai 14-15 anni. Il mercato illecito delle droghe è un mercato del venditore, che sta costruendo dosi e modalità di vendita su misura per i nostri figli: nei luoghi abituali dello spaccio, si possono trovare «tagli» di oppiacei sintetici da 5 a 10 euro in grado di provocare «dipendenza» velocissima. I casi di Alice e Desirèe, ci dimostrano che i nostri ragazzi si espongono da soli a rischi enormi, in contesti di spaccio che raramente sono in grado di gestire. Il nodo cruciale è come ridurre la «domanda»: non esistono progetti di prevenzione strutturati, non esistono progetti di prossimità con educatori di strada che sappiano supportare o orientare ed il lavoro nelle scuole è pressoché inesistente. La risposta dello Stato deve essere forte ed integrata: prevenzione, riduzione del danno, contrasto del traffico, cura e recupero non possono più essere pensati da soli, serve un tavolo integrato in cui gli operatori di polizia discutono con gli operatori del territorio, dei Sert e delle comunità.

Andrea Zirilli

Proprio in questi giorni l’Agenzia regionale di sanità sta rendendo noti i risultati di un’indagine su come vivono i toscani che hanno dai 14 ai 19 anni. Tra i vari dati emersi, spicca che il 37% dei 7 mila ragazzi intervistati dichiara di avere assunto droghe almeno una volta nella vita (3 su 10 nell’ultimo anno). La cannabis è la sostanza più diffusa (27%), seguita da cocaina (1,6%), stimolanti, allucinogeni ed eroina (0,2%). In quanto all’alcol, la metà degli studenti sentiti (48%) dichiara di essersi ubriacato almeno una volta nel corso di quest’anno. Sarebbe, infatti, in aumento il cosiddetto «modello nordico» in base al quale si assumono vari tipi di alcolici in una sola serata. In quella che ormai viene definita la notte di Halloween sono stati diversi i ragazzi raccattati per strada dalle ambulanze. Ma nei giorni scorsi è uscita anche un’altra notizia molto preoccupante perché riguarda dei giovanissimi. Si tratta dell’inchiesta della Procura dei minori di Firenze circa un video di sesso tra dei ragazzini e una bambina. In breve tempo, condivisione dopo condivisione, il video è dilagato su WhatsApp tra gli alunni di una scuola elementare e una media della provincia di Firenze finché una mamma lo ha scoperto sul cellulare del figlio lanciando l’allarme.

Indagini e fatti di cronaca che messi insieme ci dicono come tra i giovani siano sempre più diffusi alcol, droga e sesso. Da una parte c’è la ricerca dello sballo a tutti i costi, generalmente per una bravata, ma anche per una fuga dalla realtà. Dall’altra c’è una scoperta sempre più precoce del sesso attraverso la pornografia alla quale tutti ormai possono eccedere tramite internet. Ma ci sono anche alcune sitcom straniere, in onda sulle nostre emittenti, indirizzate agli adolescenti (e di conseguenza alla portata anche dei più piccoli), che dietro un’apparenza innocua nascondono una spinta ad anticipare sempre più le esperienze sessuali. Ad amplificare il tutto, a dare la possibilità di mettersi in mostra e a creare emulazione ci sono i social. Insomma, c’è di che preoccuparsi. E i primi a doverlo fare sono i genitori. Accanto a loro le varie agenzie educative: la scuola, la parrocchia, le associazioni…. Altrimenti sarà difficile tornare indietro e tanti ragazzi, oltre a bruciare le tappe, continueranno a bruciare se stessi.

Andrea Fagioli