Al via la campagna abbonamenti To, restate con noi
Chiedo scusa ai nostri lettori e in particolare a quanti nell’ultima settimana hanno scritto una mail o una lettera per questa rubrica. In questo numero lo spazio delle risposte ai lettori devo utilizzarlo per parlare di Toscana Oggi. Allegato a questo numero, infatti, i nostri lettori più fedeli trovano il bollettino per il rinnovo del loro abbonamento. Il nostro settimanale, come sapete bene, si regge grazie a voi. L’invito a sottoscrivere anche per il 2024 l’abbonamento non è quindi qualcosa da far cadere nel vuoto perché senza di voi la vita del settimanale sarebbe a rischio. Siamo convinti che chi fino a oggi ci ha sostenuto continuerà a farlo sapendo quale informazione può offrire Toscana Oggi. Uno degli slogan più riusciti delle nostre campagne pubblcitarie dice proprio «Certe notizie le trovi solo qui». Senza falsa modestia crediamo sia vero. Non perché siamo più bravi dei colleghi degli altri giornali o degli altri mezzi di comunicazione ma semplicemente perché per la maggioranza dei media alcune notizie tali non sono e non le pubblicherebbero mai. Eppure chi ci legge spesso cerca proprio quel tipo di notizie: dalla politica letta senza mai essere di parte (anche se ogni tanto accuse di questo tipo ci vengono rivolte da destra o da sinistra, e talvolta anche dal centro!) alle notizie della Chiesa italiana e delle Chiese della Toscana; dalle tante storie di volontariato o di persone che comunque si impegnano per gli altri alla cultura che non necessariamente è rappresentata da mostre o palazzi aperti ma può essere anche la raccolta di piccoli «capolavori» trovati magari in uno scantinato. Un tipo di notizie che non ci stanchiamo di proporre ai nostri lettori, cioè a voi, perché questo è quello che ci chiedete. Se è vero che i nostri editori sono i vescovi toscani, quelli delle quindici diocesi che ormai da quasi 40 anni hanno dato vita a Toscana Oggi, e che è loro volontà offrire un servizio tramite il nostro lavoro, è anche vero che senza di voi questo servizio cadrebbe nel vuoto, non avrebbe un’anima.
Poche righe sopra, quasi come se fosse la cosa più naturale in questo ventunesimo secolo, ho accennato ai 40 anni di Toscana Oggi. Il primo numero con la testata che nel 1983 raccolse l’eredità di tanti settimanali diocesani, uscì il 16 dicembre 1983. Un anniversario che certamente ricorderemo e per il quale stiamo lavorando. Un settimanale per oltre 26 anni anni diretto da Alberto Migone, chiamato da chi fortemente volle l’unificazione dei settimanali diocesani, ossia i vescovi che a quell’epoca governavano in particolare tre diocesi: Firenze, Prato e Lucca. Erano, ed è giusto ricordarli, l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Silvano Piovanelli, monsignor Pietro Fiordelli e monsignor Giuliano Agresti. Alla morte di Migone venne chiamato a sostituirlo Andrea Fagioli che lo ha diretto per 10 anni. Dal mese di settembre di quattro anni fa l’incarico è passato a me e fin dal primo giorno ho cercato di seguire la strada tracciata da chi mi ha preceduto pensando che il mio lavoro, ma metto insieme anche quello degli altri giornalisti, dei collaboratori, della parte amministrativa, è anche un servizio. Per questo Toscana Oggi nacque nel 1983 e per questo ancora continua a uscire ogni settimana. Certo le evoluzioni nel mondo dell’informazione in 40 anni sono state tantissime. Nel 1983, per fare solo un esempio, le agenzie non arrivavano certo nei computer (che non esistevano) ma venivano stampate da una telescrivente e poi trascritte e lavorate dai colleghi di allora. In quegli anni chi voleva informarsi doveva necessariamente comprare un giornale o guardare uno dei due canali della Rai, le televisioni private iniziavano allora. Oggi tutto arriva sui nostri cellulari, è a portata di mano nel vero senso della parola. Proprio per questo occorre stare attenti perché manipolare le notizie è molto più facile. Quanto successo lunedì scorso, quando sui social è circolata la notizia, falsa, della morte di Zubin Mehta, ne è una delle prove più evidenti. Prima che sui social apparisse che di falsa notizia si trattava aveva già fatto il giro del mondo arrivando fino a casa dello storico maestro del Maggio Musicale fiorentino a Los Angeles. Ecco perché siamo convinti che ancora l’informazione mediata, cioè quella dei giornalisti – che possono sbagliare ma almeno hanno un codice deontologico da seguire – è fondamentale. E Toscana Oggi cerca di offrirvi proprio un’informazione equilibrata e sicura. Di parte? Sì di parte perché su alcuni principi cristiani non siamo disposti ad abbassare la testa neppure davanti a quei politici che ci reclamano quando i cristiani sono utili alle loro esigenze ma sono pronti a mettersi da una parte quando quei principi cozzano con la loro politica. Ecco perché sono, anzi siamo, a chiedervi di fare un piccolo sforzo economico (il costo dell’abbonamento non è cambiato e per un anno resta a 55 euro) e rinnovarci la vostra fiducia. All’ultima pagina del settimanale trovate varie offerte. Scegliete quella che più fa per voi ma mi raccomando scegliete di stare ancora con noi.
Domenico Mugnaini