Una Chiesa pronta ad accogliere e accompagnare

Sin dall’inizio – ha detto il Papa – la vostra Congregazione si è adoperata a riaccendere la fede che la rivoluzione francese stava spegnendo nel cuore dei poveri della campagna della Provenza, travolgendo anche tanti ministri della Chiesa. Nel giro di pochi decenni, si è diffusa nei cinque continenti, continuando il cammino del fondatore, un uomo che ha amato Gesù con passione e la Chiesa senza condizioni.

Nel giorno della sua canonizzazione, San Giovanni Paolo II definì Eugenio de Mazenod un «uomo dell’Avvento», docile allo Spirito Santo nel leggere i segni dei tempi e assecondare l’opera di Dio nella storia della Chiesa. Siate anche voi «uomini dell’Avvento», capaci di guidare i fratelli sulle vie che Dio apre nella Chiesa e nel mondo.

La Chiesa sta vivendo, insieme al mondo intero, un’epoca di grandi trasformazioni, nei campi più diversi. Ha bisogno di uomini che portino nel cuore lo stesso amore per Gesù Cristo che abitava nel cuore di Eugenio de Mazenod e lo stesso amore per la Chiesa, che si sforza di essere più aperta. È importante lavorare per una Chiesa che sia per tutti, una Chiesa pronta ad accogliere e accompagnare. Ciò richiede un lavoro vasto, e anche voi avete il vostro specifico contributo da offrire. La vostra storia missionaria è la storia di tanti consacrati che hanno offerto e sacrificato la vita per la missione, per i poveri, per raggiungere terre lontane dove ancora c’erano «pecore senza pastore». Oggi ogni terra è «terra di missione», ogni dimensione dell’umano è terra di missione, che attende l’annuncio del Vangelo. Il Papa Pio XI vi definì «gli specialisti delle missioni difficili».

Il campo della missione sembra allargarsi ogni giorno, abbracciando sempre nuovi poveri, uomini e donne dal volto di Cristo che chiedono aiuto, consolazione, speranza, nella situazioni più disperate della vita. Mentre la vostra Famiglia religiosa entra nel terzo secolo di vita, il Signore vi conceda di scrivere nuove pagine evangelicamente feconde, come quelle dei vostri confratelli che, nei duecento anni trascorsi, hanno testimoniato, anche con il sangue, un grande amore a Cristo e alla Chiesa. Siete Oblati di Maria Immacolata. Questo nome, da Sant’Eugenio de Mazenod definito «un passaporto per il Cielo», sia per voi impegno costante nella missione.