Un pensiero per chi non andrà in vacanza

DI ANDREA DRIGANI

Domenica 27 luglio, alla recita dell’Angelus, Papa Benedetto XVI ha detto di aver ancora negli occhi e nel cuore la straordinaria esperienza della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, nella quale gli è stato dato di incontrare il volto giovane della Chiesa, come un mosaico multicolore, formato da ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte della terra, ma tutti riuniti dall’unica fede in Gesù Cristo. «Young pilgrims of the world – giovani pellegrini nel mondo», così li chiamava la gente con una belle espressione che coglie l’essenziale di queste Giornate internazionali iniziate da Giovanni Paolo II. Questi incontri – ha osservato il Papa – infatti formano le tappe di un grande pellegrinaggio attraverso il pianeta, per manifestare come la fede in Cristo ci renda tutti figli dell’unico Padre che è nei cieli e costruttori della civiltà dell’amore. Caratteristica propria dell’incontro di Sydney – ha proseguito il Pontefice – è stata la presa di coscienza della centralità dello Spirito Santo nella vita della Chiesa e del cristiano. Il lungo cammino di preparazione nelle Chiese particolari aveva seguito come tema la promessa fatta dal Risorto agli Apostoli : «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). Questa Giornata Mondiale – ha aggiunto il Papa – si è trasformata in un nuova Pentecoste, dalla quale è ripartita la missione dei giovani, chiamati ad essere apostoli dei loro coetanei. Ogni ragazzo e ragazza – ha affermato Benedetto XVI – è stato invitato a seguire l’esempio dei santi e dei beati, a condividere l’esperienza personale di Gesù, che cambia la vita dei suoi «amici» con la forza dello Spirito, lo Spirito dell’amore di Dio. Il Pontefice nel comunicare che avrebbe trascorso un periodo di riposo a Bressanone , tra le montagne dell’Alto Adige, ha rivolto un saluto a quanti si trovano nelle località di villeggiatura, augurando loro di passare giorni sereni di proficua distensione fisica e spirituale. Non dimentico però – ha concluso il Papa – quanti invece non possono beneficiare di un tempo di vacanza, in particolare i malati negli ospedali e nelle case di cura, i carcerati, gli anziani, le persone sole e coloro che trascorrono l’estate nel caldo della città. A costoro ha voluto comunque assicurare la sua affettuosa vicinanza ed il ricordo nella preghiera.