Umili e laboriosi, come San Giuseppe Marello
La missione a voi trasmessa dal fondatore San Giuseppe Marello (1844-1895) – ha esordito il Papa – manifesta il vostro peculiare carisma di riprodurre nella vita e nell’apostolato l’ideale di servizio come lo visse San Giuseppe di Nazareth. A partire dall’imitazione del suo stile di vita discreto, umile e laborioso. Egli ha vissuto con fedeltà e semplicità la sua vocazione di custode di Maria e di Gesù. E’ stato vicino alla sua sposa nei momenti gioiosi e in quelli difficili, e con lei ha stabilito una meravigliosa familiarità con Gesù, che aveva continuamente sotto i suoi occhi. Ricchi della semplicità operosa di san Giuseppe, siete chiamati ad essere nel mondo testimoni di un peculiare messaggio, di una consolante buona notizia: che cioè Dio si serve di tutti, in preferenza dei più piccoli e umanamente spovveduti, per impiantare e far crescere il suo Regno.
La prospettiva di servire Gesù nella Chiesa e nei fratelli possa sempre improntare la vostra esistenza. Vi incoraggio, pertanto a continuare a vivere e operare nella Chiesa e nel mondo con le virtù semplici ed essenziale dello Sposo della Vergine Maria: l’umiltà, l’intimità con il Signore, il silenzio ed il nascondimento. Il vostro fondatore vi ha lasciato come motto e programma: «Siate certosini in casa e apostoli fuori casa». Questo insegnamento impegna tutti voi a custodire nella case religiose un clima di raccogliemento e di preghiera.
San Giuseppe Marello esortava i suoi figli spirituali a mettere al primo posto l’amore e l’obbedienza agli insegnamenti e alle direttive del Sommo Pontefice. Erano tempi, allora, di razionalismo insofferente di ogni dogma spirituale; i nostri sono tempi di dilagante relativismo che mina alla base l’edificio della fede e spoglia di significato l’idea stessa di fedeltà cristiana. E’ dunque quanto mai attuale il mandato del vostro fondatore ad essere dappertutto testimoni di amore e di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. Alla gente di ogni parte del mondo e ai giovani in particolare, ai quali si rivolge il vostro apostolato, voi insegnate, con la vita e con le parole, che l’esempio di Giuseppe di Nazareth, consacrato pienamente al servizio di Gesù, è ancora la strada più semplice, più sicura e più affascinante per realizzare in maniera piena e gioiosa la vocazione cristiana.