Sradicare la fame, un impegno cristiano
DI ANDREA DRIGANI
Giovedì 22 novembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla XXXIV conferenza della Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ed ha, innanzitutto, ribadito che la Santa Sede, da sempre, è profondamente interessata ad ogni sforzo compiuto per liberare la famiglia umana dalla carestia e dalla malnutrizione, consapevole del fatto che per risolvere questi problemi sono necessari – ha proseguito il Pontefice - non solo una straordinaria dedizione ed un’altamente rifinita formazione tecnica, ma uno spirito autentico di cooperazione che unisca tutti gli uomini di buona volontà.
Questo nobile obiettivo – ha continuato Benedetto XVI – richiede un riconoscimento dell’intrinseca dignità della persona umana in ogni stadio della vita. Tutte le forme di discriminazione – ha aggiunto il Papa – ed in particolare quelle che ostacolano lo sviluppo agricolo, devono essere rifiutate perché costituiscono una violazione del diritto basilare di ogni persona a essere «libera dalla fame». Questi condizioni – ha detto ancora il Pontefice – sono richieste dalla natura stessa dell’opera che svolgete a favore del bene comune dell’umanità, come esprime il vostro motto «fiat panis», parole che sono anche al centro del Vangelo che la Chiesa è chiamata ad annunciare.
La Fao, alle cui attività la Santa Sede partecipa fin dal 1948 con lo status unico di «Osservatore Permanente», dovrà avvalersi – ha notato il Papa – anche della collaborazione di singoli individui, organizzazioni di volontariato, enti economici e governi locali e nazionali. Il genere umano – ha rilevato Benedetto XVI – è assetato di pace autentica e duratura, una pace che può scaturire solo se le persone, i gruppi ed i governanti coltivano ad ogni livello abitudini decisionali responsabili e fortemente radicate nei principi fondamentali di giustizia.
La religione, quale potente forza spirituale di guarigione delle ferite del conflitto e della divisione – ha affermato il Pontefice – ha il suo contributo distintivo da recare a questo riguardo, formando la mente ed il cuore secondo l’idea di persona umana. La pace, la prosperità e il rispetto per i diritti umani sono inseparabili. È giunto il momento – ha concluso il Papa – di assicurare, per il bene della pace, che nessun uomo, nessuna donna e nessun bambino abbiano mai fame.