Seguire il Signore con obbedienza e gioia
Questo dono – ha detto il Pontefice – non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre e che ci ama e vuole la nostra salvezza; per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio ci fa prender coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù.
Perciò quando siamo pervasi dal timore di Dio siamo portati a seguire il Signore con umiltà, docilità e obbedienza. Questo, però, non con atteggiamento rassegnato e passivo, anche lamentoso, ma con lo stupore e la gioia di un figlio che si riconosce amato dal Padre. Il timore di Dio, quindi, non fa di noi dei cristiani timidi, remissivi, ma genera in noi coraggio e forza! E’ un dono che fa di noi dei cristiani convinti, entusiasti, che non restano sottomessi al Signore per paura, ma perché sono commossi e conquistati dal suo amore.
Il dono del timore di Dio è anche un “allarme” di fronte alla pertinacia del peccato. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, per la vanità, o il potere, o l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Nessuno può portare con sé dall’altra parte né i soldi, né il potere, né la vanità, ne l’orgoglio. Niente! Possiamo portare soltanto l’amore che Dio Padre ci dà e quello che abbiamo fatto per gli altri. Una persona corrotta sarà felice dall’altra parte? No, tutto, il frutto della sua corruzione ha corrotto il suo cuore e sarà difficile andare dal Signore. Coloro che vivono della tratta di persone e del lavoro schiavo hanno nel cuore l’amore di Dio? No, non hanno timore di Dio e non sono felici. Quanti fabbricano armi per fomentare le guerre non vanno a sentire la Parola del Signore! Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio. Il Salmo 34 ci fa pregare così: «Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li libera».
Chiediamo al Signore la grazia di unire la nostra voce a quella dei poveri, per accogliere il dono del timore di Dio e poterci riconoscere, insieme a loro, rivestiti dell’amore di Dio che è il nostro Padre.