Santa Caterina da Siena ci insegna ad amare Gesù e la Chiesa

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 24 novembre, nel corso dell’udienza generale, Papa Benedetto XVI, ha parlato di Santa Caterina da Siena (1347-1380). Come questa santa – ha detto il Pontefice – ogni credente deve sentire il bisogno di uniformarsi ai sentimenti del Cuore di Cristo per amare Dio e il prossimo come Cristo ama. E noi tutti possiamo lasciarci trasformare il cuore ed imparare ad amare Cristo, in un’intimità con Lui nutrita dalla preghiera, dalla meditazione sulla Parola di Dio, soprattutto ricevendo frequentemente e con devozione la  Comunione. Anche Caterina – ha osservato Benedetto XVI – appartiene alla schiera dei santi eucaristici. Ha poi ricordato, tra l’altro, che attorno a lei, così forte e autentica, si andò costituendo una vera e propria famiglia spirituale. Si trattava – ha proseguito il Pontefice – di persone affascinate dall’autorevolezza morale  di questa giovane donna di elevatissimo livello di vita. Anche oggi – ha continuato il Papa – la Chiesa riceve un grande beneficio dall’esercizio della maternità spirituale di tante donne consacrate e laiche, che alimentano nelle anime il pensiero per Dio, rafforzano la fede della gente e orientano l’esistenza cristiana verso vette sempre più alte.

Un altro tratto della spiritualità di Caterina – ha aggiunto Benedetto XVI – è quello della grandissima riverenza per i sacerdoti, pur consapevole delle loro manchevolezze, poiché dispensano attraverso i Sacramenti, la forza salvifica del Sangue di Cristo. La Santa senese ha invitato sempre i sacri ministri, anche il Papa, che chiamava «dolce Cristo in terra», ad essere fedeli alle loro responsabilità, mossa sempre e solo dal suo amore profondo e costante per la Chiesa. A tal riguardo ha rammentato quanto lei disse prima di morire: «Partendomi dal corpo io, in verità, ho consumato e dato la vita nella Chiesa e per la Chiesa Santa, la quale cosa mi è singolarissima grazia». Da santa Caterina – ha concluso – noi, dunque, dobbiamo imparare la scienza più sublime: conoscere ed amare Gesù Cristo e la Chiesa.