Quaresima, un tempo per imparare a imitare Gesù

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 22 febbraio, giorno delle Ceneri, Papa Benedetto XVI durante l’udienza generale ha osservato che la liturgia cristiana della Quaresima ha lo scopo di favorire un cammino di rinnovamento spirituale, soprattutto per imparare ad imitare Gesù, che nei quaranta giorni trascorsi nel deserto insegnò a vincere la tentazione con la Parola di Dio. I quarant’anni della peregrinazione di Israele nel deserto – ha aggiunto il Pontefice – presentano atteggiamenti e situazioni ambivalenti. Da una parte essi sono la stagione del primo amore con Dio e tra Dio e il suo popolo, quando Egli parlava al suo cuore, indicandogli continuamente la strada da percorrere.

D’altra parte è anche il tempo delle tentazioni e dei pericoli più grandi, quando Israele mormora contro il suo Dio e vorrebbe tornare al paganesimo e si costruisce i propri idoli. È addirittura il tempo della ribellione contro il Dio grande e invisibile. Questa situazione di ambivalenza – ha continuato il Papa – descrive pure la condizione della Chiesa in cammino nel «deserto» del mondo e della storia. In questo «deserto» i credenti hanno certamente l’opportunità di fare una profonda esperienza di Dio che rende forte lo spirito, conferma la fede, nutre la speranza, anima la carità; un’esperienza che fa partecipi della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte mediante il Sacrificio d’amore sulla Croce.

Ma il «deserto» è anche l’aspetto negativo della realtà che ci circonda : l’aridità, il secolarismo, la cultura materialista, che rinchiudono la persona nell’orizzonte mondano dell’esistere sottraendolo ad ogni riferimento alla trascendenza. È questo l’ambiente in cui il cielo sopra di noi è oscuro, perché coperto dalle nubi dell’egoismo e dell’inganno. Nonostante questo per la Chiesa, oggi, il tempo del deserto può trasformarsi in tempo di grazia, perché abbiamo la certezza che anche dalla roccia più dura Dio può far scaturire l’acqua viva che disseta e ristora.