Quando la Chiesa parla a nome di coloro che sono nel bisogno

DI ANDREA DRIGANI

Sabato 9 giugno Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la visita «ad limina», i vescovi di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone. Il Pontefice ha esordito osservando che una parte importante del ministero episcopale viene esercitata quando si parla pubblicamente a nome di quanti sono nel bisogno. Infatti, quando la Chiesa, su tali questioni esprime la sua preoccupazione, lo fa legittimamente e al fine di contribuire al bene comune, non proponendo soluzioni politiche concrete, ma piuttosto aiutando a purificare e gettare luce sull’applicazione della ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi.

Tali principi – ha continuato il Papa – sono accessibili a tutti attraverso il corretto ragionamento e sono necessari per il giusto ordinamento della società civile. Benedetto XVI ha espresso, poi, il suo compiacimento per l’avvio di un’evangelizzazione della cultura. Ciò – ha osservato – è molto importante, perche la persona umana, come rammenta il Concilio Vaticano II, può raggiungere un livello di vita veramente e pienamente umano solo mediante la cultura. E’ da rilevare anche il ruolo fondamentale della cultura nella storia della salvezza, perché il Dio Trino e Uno si è gradualmente rivelato nel tempo, culminando nell’invio del Figlio unigenito, nato egli stesso in una cultura particolare. D’altro canto – ha proseguito il Pontefice – pur riconoscendo i rispettivi contributi di ogni cultura e avvalendosi talvolta delle sue risorse nel compiere la propria missione, la Chiesa è stata mandata a predicare il vangelo a tutte le nazioni, trascendendo i confini costruiti dall’uomo.

Nell’opera di evangelizzazione, pertanto si continua ad applicare le verità eterne del Vangelo agli usi delle persone, al fine di costruire sugli elementi positivi già presenti e di modificare gli altri laddove è necessario. In questo modo si prende parte all’opera della Chiesa di condurre le genti a Gesù Cristo nel quale troviamo la verità del genere umano. Benedetto XVI nel sottolineare, quindi, l’enorme importanza della catechesi, ha ricordato che quest’ultima deve avere come elemento chiave l’esempio di testimoni santi che in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con generosità si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Questi testimoni – ha concluso – e le persone alle quali insegnano, aiuteranno ad assicurare che la Chiesa nei vostri Paesi continui ad essere uno strumento efficace di evangelizzazione, attirando coloro che ancora non conoscono Cristo e ispirando coloro che sono diventati tiepidi nella fede.