Proseguire il dialogo

DI ANDREA DRIGANI

Sabato 16 giugno Papa Benedetto XVI ha ricevuto Sua Beatitudine Chrysostomos II Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro. Nel suo discorso il Pontefice ha esordito nel rendere omaggio all’antica e veneranda Chiesa di Cipro, ricca di santi  ed ha voluto in special modo ricordare San Barnaba , compagno e collaboratore dell’Apostolo Paolo, e Sant’Epifanio vescovo di Salamina (l’odierna Famagosta) che svolse per 35 anni il suo ministero episcopale nell’isola e che tra l’altro scrisse opere di chiaro intento catechistico ed apologetico tre le quali emerge l’Ancoratus. Da buon pastore – ha continuato il Papa – Epifanio indica al gregge affidatogli da Cristo le verità da credere, il cammino da percorrere e gli scogli da evitare. Ecco – ha proseguito Benedetto XVI – un metodo valido anche oggi per l’annuncio del Vangelo specialmente alle giovani generazioni, fortemente influenzate da correnti di pensiero contrarie allo spirito cristiano.

Come allora occorre vigilare per mettere in guardia il Popolo di Dio dai falsi profeti, dagli errori e dalle superficialità di proposte non conformi all’insegnamento del Divino Maestro. Al tempo stesso – ha aggiunto il Pontefice – urge trovare un linguaggio nuovo per proclamare la fede che ci accomuna, un linguaggio spirituale condiviso capace di trasmettere fedelmente i dati rivelati, aiutandoci così a ricostruire, nella verità e nella carità, l’unione tra tutti i membri dell’unico Corpo di Cristo. Questa necessità che tutti avvertiamo – ha rilevato il Papa – ci spinge a proseguire senza scoraggiarci il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa; essa, inoltre, ci orienta ad utilizzare strumenti validi e stabili perché la ricerca della comunione non sia discontinua ed occasionale nella vita e nella missione delle nostre Chiese. Dinanzi all’opera immane che ci attende – ha affermato Benedetto XVI – è necessario affidarsi soprattutto alla preghiera. Considero la sua presenza – ha detto ancora il Pontefice – un’iniziativa quanto mai utile per farci progredire nell’unità voluta da Cristo , sappiamo che questa unità è dono e frutto dello Spirito Santo, ma sappiamo pure che essa domanda, allo stesso tempo, uno sforzo costante animato da una volontà certa e da una speranza incrollabile nel Signore. Concludendo il Papa ha nuovamente espresso all’Arcivescovo Chrysostomos II la sua gratitudine per questa visita che esprime concretamente il desiderio di ritrovare insieme la piena comunione.