Promuovere la conoscenza della Bibbia

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 26 settembre Papa Benedetto XVI si è incontrato con i presuli della conferenza episcopale dell’Uruguay. Il Pontefice ha innanzitutto espresso il proprio compiacimento per i loro orientamenti pastorali ispirati al suggestivo quadro dell’incontro di Gesù Risorto con i discepoli sulla via di Emmaus. In effetti – ha aggiunto il Papa – il Maestro che accompagna, conversa con i suoi e spiega loro le Scritture, è un modello da seguire per preparare la mente ed il cuore dell’uomo, di modo che riesca a scoprirlo e a incontrarlo personalmente. Pertanto – ha detto ancora Benedetto XVI – promuovere la conoscenza e la meditazione della Sacra Bibbia, spiegarla fedelmente nella predicazione e nella catechesi o insegnarla nelle scuole è indispensabile  per riuscire a vivere la vocazione cristiana in maniera più consapevole e decisa. La Parola di Dio – ha continuato il Pontefice – costituisca anche la fonte ed il contenuto imprescindibile del vostro ministero, tanto più necessario in un tempo in cui molte altre voci cercano di far tacere Dio nella vita personale e sociale, portando gli uomini lungo strade che minano l’autentica speranza e si disinteressano della salda verità su cui può riposare il cuore di ogni persona. Insegnate quindi – ha proseguito il Papa – la fede della Chiesa nella sua integrità, con il coraggio e la persuasione di chi vive di essa e per essa, senza rinunciare a proclamare esplicitamente i valori morali della dottrina cattolica, che a volte sono oggetto di dibattito nell’ambito politico, culturale o nei mezzi di comunicazione sociale, valori che si riferiscono alla famiglia, alla sessualità e alla vita. Conosco i vostri sforzi per difendere la vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale e chiedo a Dio che rechino come frutto una chiara presa di coscienza in ogni uruguayano della dignità inviolabile dell’essere umano e un impegno fermo a rispettarla e salvaguardarla senza riserve.

Il compito del vero testimone di Cristo – ha osservato Benedetto XVI – non è facile, esige molto, ma è chiaro e può contare soprattutto, più che sulle proprie forze, sul potere di chi ha «vinto il mondo» (Gv 16,33). Senza lasciarvi prendere dallo sconforto, in tante situazioni d’indifferenza o di apatia religiosa, continuate – ha concluso – a essere portatori della «speranza che non delude» (Rm 5,5).