Presenza cattolica in Indonesia

DI ANDREA DRIGANI

Lunedì 12 novembre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Suprapto Martosemoto nuovo Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede. Il Pontefice ha dichiarato di apprezzare la riaffermazione, da parte del governo indonesiano, della condanna della violenza terroristica, qualunque ne sia il pretesto, come crimine che colpisce il fondamento della società.

Benedetto XVI ha poi osservato che l’Indonesia, in quanto paese multireligioso (con la più ampia presenza musulmana nel mondo) svolge un ruolo importante e positivo nel promuovere la cooperazione tra le religioni, sia entro i suoi confini sia in seno alla comunità internazionale. Il dialogo, il rispetto per le convinzioni degli altri e la collaborazione al servizio della pace – ha aggiunto il Papa – sono gli strumenti più sicuri per garantire la concordia tra le genti. Questi sono fra i più nobili scopi – ha affermato Benedetto XVI – che possono unire uomini e donne di buona volontà, ed in special modo, quanti adorano l’unico Dio, Creatore e Signore di tutta la famiglia umana.

Il Pontefice ha poi rilevato che sebbene in Indonesia i cattolici siano una piccola minoranza, desiderano partecipare pienamente alla vita della nazione; in particolare mediante la loro rete di enti educativi e sanitari – ha continuato Benedetto XVI – cercano di offrire un servizio significativo per istillare quei valori etici indispensabili ad un autentico progresso civile e a un’ordinata coesistenza. Nel ricordare che l’esercizio del diritto alla libertà religiosa è presente nella Costituzione indonesiana, il Pontefice ha notato che la tutela e la garanzia di questo fondamentale diritto umano richiedono una vigilanza costante da parte di tutti. Confido che l’accesso dell’Indonesia alla Convenzione dell’ONU sui Diritti Civili e Politici – ha detto ancora il Papa -  contribuirà a consolidare la libertà e la legittima autonomia dei singoli individui e delle loro istituzioni.

Benedetto XVI ha,  infine, espresso la sua fiducia nel fatto che i principi che ispirano le sue politiche nazionali di pacificazione, dialogo e tolleranza permettano all’Indonesia di recare un apporto fecondo alla soluzione dei conflitti mondiali ed alla edificazione di una pace basata sulla solidarietà e sulla sollecitudine per lo sviluppo integrale delle persone e dei popoli.