Pontificie opere missionarie, educare tutti alla missione

Il Vescovo di Roma è chiamato ad essere Pastore non solo della sua Chiesa particolare, ma anche di tutte le Chiese, affinché il Vangelo sia annunciato sino agli estremi confini della terra. E in questo compito – ha proseguito – le Pontificie Opere Missionarie sono uno strumento privilegiato nella mani del Papa, il quale è principio e segno dell’universalità della Chiesa. Si chiamano infatti «Pontificie» perché sono a diretta disposizione del Vescovo di Roma, con lo scopo specifico di agire affinchè sia offerto a tutti il dono prezioso del Vangelo. Esse sono pienamente attuali, anzi necessarie ancora oggi, perché ci sono tanti popoli che non hanno conosciuto e incontrato Cristo, ed è urgente trovare nuove forme e nuove vie perché la grazia di Dio possa toccare il cuore di ogni uomo e di ogni donna e portarli a Lui.

Noi tutti siamo semplici, ma importanti strumenti: abbiamo ricevuto la fede non per tenerla nascosta, ma per diffonderla, perché possiamo illuminare il cammino di tanti nostri fratelli. Certo – ha aggiunto il Pontefice – è una missione difficile quella che ci attende, ma, con la guida dello Spirito Santo, diventa una missione entusiasmante. È questo ci deve dare molto coraggio: sapere che la forza dell’evangelizzazione viene da Dio, appartiene a Lui. Noi siamo chiamati ad aprirci sempre più all’azione dello Spirito Santo, ad offrire tutta la nostra disponibilità per mettersi al servizio della misericordia di Dio, del suo amore, soprattutto per i poveri, gli esclusi, i lontani. Le Pontificie Opere Missionarie – ha detto ancora Papa Francesco – devono realmente svolgere un compito importantissimo per l’educazione allo spirito missionario universale e ad una sempre maggiore comunione e collaborazione tra le Chiese per l’annuncio del Vangelo al mondo.

Di fronte alla tentazione delle comunità di chiudersi in se stesse, preoccupate dei propri problemi, bisogna richiamare la «missio ad gentes», per testimoniare profeticamente che la vita della Chiesa e delle Chiese è missione, e missione universale. Occorre poi – ha concluso – avere un’attenzione particolare per quelle Chiese, che non di rado operano in un clima di discriminazione e di persecuzione, perché siano sostenute ed aiutate nel proclamare con la parola e le opere la Buona Novella.