Pace per la Colombia, un popolo ferito

Una continuità fortemente animata dallo Spirito che guida i passi del popolo di Dio sulle strade della storia. Questo viaggio è stato portare la benedizione di Cristo, la benedizione della Chiesa sul desiderio di vita e di pace che trabocca dal cuore di quella nazione: ho potuto vederlo negli occhi delle migliaia e migliaia di bambini, ragazzi e giovani che hanno riempito la piazza di Bogotà e che ho incontrato dappertutto. A Bogotà ho, inoltre, potuto incontrare anche tutti i Vescovi del Paese e anche il Comitato Direttivo della Conferenza Episcopale Latinoamericana. Ringrazio Dio di averli potuti abbracciare e di aver dato loro il mio sostegno pastorale per la loro missione al servizio della Chiesa sacramento di Cristo nostra pace. La beatificazione dei due Martiri: il vescovo Jesus Emilio Jaramillo Monsalve e il sacerdote Pedro Maria Ramirez Ramos, ha ricordato che la pace è fondata anche, e forse soprattutto, sul sangue di tanti testimoni dell’amore, della verità, e anche di martiri veri e propri, cioè uccisi per la fede. «Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno» (Sal 85,11). Questo versetto contiene la profezia di ciò che è accaduto in Colombia; la profezia e la grazia di Dio per quel popolo ferito, perché possa risorgere e camminare in una vita nuova.

A Medellin la prospettiva è stata quella della vita cristiana come discepolato: la vocazione e la missione. Quando i cristiani si impegnano fino in fondo nel cammino della sequela di Gesù Cristo, diventano veramente sale, luce e lievito nel mondo e i frutti si vedono abbondanti, come le vocazioni alla vita sacerdotale e consacrata, che ho potuto benedire e incoraggiare con gioia in un indimenticabile incontro. E, infine, a Cartagena, la città di san Pietro Claver (1581-1654), apostolo degli schiavi, l’attenzione si è rivolta alla promozione della persona umana e dei suoi diritti fondamentali. San Pietro Claver, come più recentemente santa Maria Bernarda Bütler (1848-1924), hanno dato la vita per i più poveri ed emarginati. E così hanno mostrato la via della vera rivoluzione evangelica, non ideologica, che libera realmente le persone e le società dalle schiavitù di ieri, e purtroppo, anche di oggi.