Nessuno abbia paura di confrontarsi con Cristo
Ricordando poi i Messaggi che i Padri del Concilio Vaticano II rivolsero, l’8 dicembre 1965, ai «Governanti» ad agli «Uomini di pensiero e di scienza», il Papa ha rilevato che ai capi dei popoli, ai ricercatori ed agli scienziati, è necessario affiancare i rappresentanti delle grandi tradizioni religiose non cristiane, invitandoli a confrontarsi con la luce di Cristo, che è venuto non ad abolire, ma a portare a compimento quanto la mano di Dio ha scritto nella storia religiosa delle civiltà, specialmente nelle «grandi anime» che hanno contribuito ad edificare il genere umano con la loro sapienza ed i loro esempi di virtù. Cristo è luce – ha esclamato il Pontefice – e la luce non può oscurare, ma solo illuminare, rischiarare, rivelare. Nessuno pertanto abbia paura di Cristo e del suo messaggio!
E se nel corso dei secoli – ha proseguito Benedetto XVI – i cristiani, essendo uomini limitati e peccatori, hanno potuto tradirlo con i loro comportamenti, questo fa risaltare ancor di più che la luce è Cristo e che la Chiesa la riflette solo rimanendo unita a Lui. L’esempio dei Magi di allora – ha concluso il Papa – è un invito anche per i Magi di oggi ad aprire le menti ed i cuori a Cristo e ad offrirgli i doni della loro ricerca.