Maria e Giuseppe, due sposi normali travolti dall’irrompere dello «straordinario»
La normalità aveva condotto i due fidanzati alla soglia degli sponsali. La sponsalità di Giuseppe e Maria si staglia da quell’ordinario percorso allorché le separate consapevolezze dell’evento-incarnazione si accostano nell’accoglienza vicendevole così come ciascuno di loro era, in quanto individuo e custode del divino progetto. Tale vicendevole accoglienza è il culmine della sponsalità di Giuseppe e di Maria. Nella comunanza di vita Giuseppe e Maria anziché genitori insieme (lei è madre verginale; lui non è il padre), insieme sono veri sposi: un uomo e una donna che perseverano nella comunanza d’una quotidiana esistenza e nella comunione verso il futuro; un uomo e una donna gioiosi di reciproco amore.