Lo Spirito ci dona la pietà, non il pietismo
Bisogna chiarire subito – ha detto il Pontefice – che questo dono non si identifica con l’avere compassione di qualcuno, avere pietà del prossimo, ma indica la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati. Perciò il dono della pietà suscita in noi innanzitutto la gratitudine e la lode. E’ questo infatti il motivo e il senso più autentico del nostro culto e della nostra adorazione.
Nella Lettera ai Romani l’apostolo San Paolo afferma: “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito Santo, questi sono figli di Dio. E voi non ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!” (Rm 8,14-15). Chiediamo al Signore che il dono del suo Spirito possa vincere le nostre incertezze, il nostro spirito inquieto, impaziente, e possa renderci testimoni gioiosi di Dio e del suo amore, adorando il Signore in verità e anche nel servizio del prossimo e col sorriso, che sempre lo Spirito Santo ci dà nella gioia. Che lo Spirito Santo dia a tutti noi questo dono della pietà.