L’imitazione di Gesù Buon Pastore è la strada di santificazione per sacerdoti e vescovi
DI ANDREA DRIGANI
Lunedì 21 settembre Papa Benedetto XVI ha incontrato a Castel Gandolfo i vescovi ordinati in quest’anno. L’imitazione di Gesù Buon Pastore – ha esordito il Pontefice – è, per ogni sacerdote, la strada obbligata della propria santificazione e la condizione essenziale per esercitare responsabilmente il ministero.
Se questo vale per i presbiteri – ha osservato il Papa – vale ancor di più per i vescovi. Anzi è importante non dimenticare che uno dei compiti essenziali del vescovo è quello di aiutare con l’esempio, con il fraterno sostegno, i sacerdoti a seguire fedelmente la loro vocazione e a lavorare con entusiasmo e amore nella vigna del Signore. In modo speciale – ha continuato Benedetto XVI – il vescovo è chiamato ad alimentare nei sacerdoti la vita spirituale, per favorire in essi l’armonia, guardando l’esempio di Gesù e degli Apostoli. Condizione indispensabile per produrre frutti di bene – ha aggiunto il Pontefice – è che il sacerdote resti unito al Signore; sta qui il segreto della fecondità del suo ministero: soltanto se incorporato a Cristo, vera Vite, porta frutto. La missione di un presbitero, e soprattutto quella di un vescovo, comporta oggi una mole di lavoro che tende ad assorbirlo continuamente e totalmente. Le difficoltà aumentano e le incombenze vanno moltiplicandosi, anche perché si è di fronte a realtà nuove e ad accresciute esigenze pastorali. Tuttavia – ha detto ancora il Papa – l’attenzione ai problemi di ogni giorno e le iniziative tese a condurre gli uomini sulla via di Dio non devono mai distrarci dalla comunione intima e personale con Cristo.
L’essere a disposizione della gente non deve diminuire o offuscare la nostra disponibilità verso il Signore. Il tempo che il sacerdote e il vescovo consacrano a Dio nella preghiera è sempre quello meglio impiegato, perché – ha concluso – la preghiera è l’anima dell’attività pastorale, la «linfa» che ad essa infonde forza, è il sostegno nei momenti di incertezza e di scoraggiamento, è la sorgente di fervore missionario e di amore fraterno per tutti.