L’Europa non concede spazi pubblici per le religioni

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 3 febbraio Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Alfons Kloss nuovo Ambasciatore d’Austria presso la Santa Sede. Il Pontefice ha rilevato che la cultura, la storia e la vita quotidiana dell’Austria sono profondamente plasmate dalla fede cattolica, ma nello stesso tempo l’Austria è anche un Paese nel quale la coesistenza pacifica delle varie religioni ha una lunga tradizione. Il Papa ha ricordato a tal proposito l’espressione «Nell’armonia risiede la forza» già presente nel vecchio inno popolare del tempo della monarchia.

In Europa – ha continuato – il rapporto fra Stato e religione sta affrontando una particolare tensione. Da una parte le autorità politiche sono molto attente a non concedere spazi pubblici a religioni intese come idee di fede meramente individuali dei cittadini, dall’altra, si cerca di applicare i criteri di un’opinione pubblica secolare alle comunità religiose. Sembra – ha osservato Benedetto XVI – che si voglia adattare il Vangelo alla cultura e, tuttavia, si cerca di impedire, in modo quasi imbarazzante, che la cultura sia plasmata dalla prospettiva religiosa.

Invece va sottolineato l’atteggiamento, soprattutto di alcuni Stati dell’Europa centrale e orientale, di dare spazio alle domande fondamentali dell’uomo, alla fede dell’uomo in Dio e alla fede nella salvezza per mezzo di Dio. Il riconoscimento della libertà religiosa – ha detto ancora il Pontefice – permette alla comunità ecclesiale di svolgere le sue molteplici opere, dalle quali trae beneficio l’intera società.

L’impegno della Chiesa per i bisognosi rende evidente il modo in cui essa si considera portavoce delle persone svantaggiate. Questo impegno riceve ampio riconoscimento civile, ma non si può ridurre a mera beneficienza. Le sue radici più profonde sono in Dio, nel Dio che è amore. Perciò è necessario rispettare l’azione della Chiesa, senza renderla uno dei tanti erogatori di prestazioni sociali. Bisogna invece vederla – ha concluso – nella totalità della sua dimensione spirituale.