L’emergenza educativa

DI ANDREA DRIGANI

Lunedì 31 marzo Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al 26° Capitolo Generale della Congregazione Salesiana che ha come tema «da mihi animas, cetera tolle» («dammi le anime, tieni il resto»), col proposito di ravvivare la passione apostolica che san Giovanni Bosco volle mettere al centro della sua opera, come modello di azione pastorale ispirato alla figura ed alla spiritualità di san Francesco di Sales. L’orizzonte in cui si colloca tale modello – ha osservato il Papa – è quello del primato assoluto dell’amore di Dio, un amore che giunge a plasmare personalità ardenti, desiderose di contribuire alla missione di Cristo per accendere tutta la terra col fuoco della sua carità. Anche oggi – ha detto il Pontefice – è urgente alimentare nel cuore di ogni Salesiano questa passione apostolica, egli non dovrà aver paura di spingersi con audacia negli ambiti più difficili dell’evangelizzazione a favore dei giovani, specialmente i più poveri materialmente e spiritualmente. Il Papa ricordando la lettera che, nel febbraio scorso, ha inviato alla Diocesi di Roma, ha ribadito al sua preoccupazione per quella che ha chiamato la grande «emergenza educativa», che ha il suo aspetto più grave nel senso di scoraggiamento che prende molti educatori, in particolare genitori ed insegnanti , di fronte alle difficoltà che presenta nel nostro tempo il loro compito. Anima dell’educazione – ha aggiunto Benedetto XVI – è solo una speranza affidabile, che, purtroppo, è insidiata da molte parti. Proprio da qui – ha continuato il Papa – nasce la crisi dell’educazione, alla cui radice c’è una crisi di fiducia nella vita, che in fondo, non è altro che sfiducia in quel Dio che ci ha chiamati.

Nell’educazione dei giovani – ha osservato il Pontefice – è estremamente importante  che la famiglia sia un soggetto attivo, essa invece è tante volte incapace di offrire il suo specifico apporto, oppure è assente. La predilezione e l’impegno a favore dei giovani, che sono caratteristica del carisma di Don Bosco, devono tradursi  – ha affermato Benedetto XVI – in un pari impegno per il coinvolgimento e la formazione delle famiglie. Curare le famiglie non è sottrarre forze al lavoro per i giovani, anzi è renderlo più duraturo ed efficace. Vi assicuro – ha concluso il Papa – la mia preghiera per l’attuazione di ciò che lo Spirito vi suggerirà per il bene dei giovani, delle famiglie e di tutti i laici coinvolti nella missione di Don Bosco.