L’autorità della Chiesa è la carità di Cristo

Voi vi preparate – ha esordito il Papa – a rappresentare la Santa Sede presso la Comunità delle Nazioni e nelle Chiese locali alle quali sarete destinati. La Santa Sede è la sede del Vescovo di Roma, la Chiesa che presiede nella carità, che non si siede sul vano orgoglio di sé, ma sul coraggio quotidiano della condiscendenza, ossia dell’abbassamento, del suo Maestro. La vera autorità della Chiesa di Roma è la carità di Cristo, non ce n’è un’altra. Questa è la sola forza che la rende universale e credibile per gli uomini e il mondo; questa è il cuore della sua verità, che non erige muri di divisione e di esclusione, ma si fa ponte che costruisce la comunione e richiama l’unità del genere umano; questa è la sua segreta potenza, che alimenta la sua tenace speranza, invincibile nonostante le momentanee sconfitte.

Non si può rappresentare qualcuno senza rispecchiare i tratti, senza evocarne il volto. Gesù dice: «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (Gv 14,9). Non siete chiamati ad essere alti funzionari di uno Stato, una casta superiore auto-preservante e gradita ai salotti mondani, ma ad essere custodi di una verità che sostiene dal profondo coloro che la propongono, e non il contrario. Il vostro servizio richiede di tutelare la libertà della Sede Apostolica, che per non tradire la sua missione davanti a Dio e per il vero bene degli uomini non può lasciarsi imprigionare dalle logiche delle cordate, farsi ostaggio della contabile spartizione delle consorterie, assoggettarsi ai poteri politici e lasciarsi colonizzare dai pensieri forti di turno. Voi dovete cercare, nelle Chiese e nei popoli in mezzo ai quali esse vivono e servono, il bene che va incoraggiato. Per realizzare al meglio questa missione occorre deporre l’atteggiamento di giudice e indossare l’abito del pedagogo, di colui che è capace di far uscire dalle Chiese e dai suoi ministri le potenzialità di bene che Dio non manca di seminare.

La missione che un giorno svolgerete vi porterà in tutte le parti del mondo. In Europa, bisognosa di risvegliarsi; in Africa, assetata di riconciliazione; in America Latina, affamata di nutrizione e interiorità; in America del Nord, intenta a ricoprire le radici di un’identità che non si definisce a partire dall’esclusione; in Asia e in Oceana, sfidate dalla capacità di fermentare in diaspora e dialogare con la vastità di culture ancestrali. Tutta la vostra vita è al servizio del Vangelo e della Chiesa. Non dimenticatelo mai!