Laicità e libertà di culto

DI ANDREA DRIGANI

Lunedì 2 febbraio Papa Benedetto XVI ha ricevuto i vescovi della Turchia. La vostra visita – ha detto il Pontefice – che si svolge in questo anno dedicato a san Paolo, assume un’importanza particolare per voi che siete Pastori della Chiesa cattolica in Turchia, terra in cui è nato l’Apostolo delle Genti e in cui ha fondato numerose comunità. L’esistenza delle vostre Chiese locali, nella loro diversità – ha continuato il Papa – si situa nel prolungamento di una ricca storia contraddistinta dalla crescita di quelle prime comunità cristiane. Questa storia prestigiosa – ha aggiunto Benedetto XVI – non sia solo il ricordo di un passato glorioso, ma anche un incoraggiamento a proseguire generosamente lunga la via tracciata testimoniando l’amore di Dio per ogni uomo.

I Concili di Nicea, di Costantinopoli e di Efeso hanno dato al Credo la sua espressione definitiva – ha rilevato il Pontefice – ciò sia per voi e per i vostri fedeli un incitamento pressante ad approfondire la fede della Chiesa e a vivere, con sempre maggiore ardore, della speranza che ne scaturisce. La comunità cattolica del vostro paese – ha osservato il Papa- vive in una nazione retta da una Costituzione che afferma la laicità dello Stato, ma dove la maggioranza degli abitanti è musulmana. È dunque molto importante che cristiani e musulmani si possano impegnare insieme per l’uomo, per vita, per la pace, per la giustizia.

Inoltre – ha notato Benedetto XVI – la distinzione tra la sfera civile e la sfera religiosa è certamente un valore che deve essere tutelato. Tuttavia, in questo ambito, spetta allo Stato assicurare in maniera effettiva ai cittadini ed ai gruppi la libertà di culto e la libertà religiosa, rendendo inaccettabile qualsiasi violenza nei confronti dei credenti, qualunque sua la loro religione. In questo contesto – ha proseguito il Papa – conosco il vostro desiderio  e la vostra disponibilità a un dialogo sincero con le Autorità, al fine di trovare una soluzione ai diversi problemi che dovete affrontare, fra il quali il riconoscimento giuridico della Chiesa cattolica . Che l’intercessione di san Paolo e della Madre di Dio – ha concluso – vi permetta di vivere questa speranza che viene da Cristo Risorto che è in mezzo a noi.