La «via della bellezza», quando l’arte ci conduce a Dio

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 31 agosto Papa Benedetto XVI, nel corso dell’udienza generale, si è voluto di nuovo soffermare su un argomento di cui ha parlato  più volte: la «via pulchritudinis» (la via della bellezza), cioè la via delle espressioni artistiche, uno dei canali che ci conduce a Dio e c’è di aiuto nell’incontro con Lui. Forse vi è capitato qualche volta – ha esordito il Pontefice – davanti ad una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un’emozione, un senso di gioia, di percepire chiaramente che di fronte a voi non c’era soltanto materia, un pezzo di marmo o di bronzo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che «parla», capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’anima. Un’opera d’arte – ha continuato Benedetto XVI – è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il significato e di trasmetterlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni. L’arte è come una porta aperta verso l’Infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. Un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, spingendoci verso l’Alto.

Vi invito – ha proseguito il Papa – a riscoprire l’importanza della «via pulchritudinis» anche per la preghiera, per la nostra relazione con Dio. Le città ed i paesi in tutto il mondo racchiudono tesori d’arte che esprimono la fede e ci richiamano al rapporto con Dio. La visita ai luoghi d’arte, allora, non sia solo occasione di arricchimento culturale, ma soprattutto possa diventare un momento di grazia, di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore, per fermarsi a contemplare, nel passaggio dalla semplice realtà esteriore alla realtà più profonda che esprime, il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci «ferisce» nell’intimo e ci invita  a salire verso Dio.