La vera libertà presuppone la ricerca della verità

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 21 ottobre Papa Benedetto XVI ha ricevuto, per la presentazione delle lettere credenziali, Bogdan Tataru-Cazaban, nuovo Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede. La Romania – ha esordito il Pontefice – è costituita da un mosaico di popoli. Una simile varietà può essere letta come un ostacolo all’unità nazionale, ma può anche essere vista come un arricchimento della sua identità, di cui essa è una delle caratteristiche.

È dunque opportuno – ha continuato il Papa – fare in modo che ogni cittadino abbia il suo posto legittimo nella nazione, andando oltre questa diversità e rispettandola. L’eredità lasciata dal comunismo è difficile da gestire a causa della disintegrazione della società e dell’individuo che esso ha favorito. I valori autentici sono stati di fatto occultati a profitto di false teorie che sono state idolatrate per la ragion di Stato. Oggi – ha detto Benedetto XVI – si tratta d’impegnarsi nel difficile compito di ordinare in modo giusto le questioni umane facendo buon uso della libertà. E la vera libertà presuppone la ricerca della verità, del bene, e si realizza proprio conoscendo e facendo ciò che è opportuno e giusto.

In questo processo di ricostruzione del vincolo sociale – ha affermato il Pontefice – la famiglia è al primo posto. Con la famiglia, è importante favorire l’esistenza di un sistema educativo che incoraggi le giovani generazioni e dia loro la formazione alla quale hanno diritto, per rispettare ed alimentare le loro capacità a trascendere i limiti nei quali si vorrebbe a volte rinchiuderle. In presenza di grandi ideali i giovani aspireranno alla virtù morale e a una vita aperta agli altri attraverso la condivisione.

La Romania – ha proseguito il Papa – possiede una lunga e ricca tradizione religiosa che, a sua volta, è stata ferita da decenni oscuri e alcune di queste ferite sono ancora vive. La Chiesa cattolica – ha concluso – desidera continuare a offrire alla nazione romena un contributo specifico, sia nell’edificazione della società civile che nel dialogo con le altre comunità cristiane.