La testimonianza di pochi può arrivare a molti
Avete sentito parlare della nuova evangelizzazione – ha esordito il Pontefice – cioè della proclamazione di Cristo in quelle parti del mondo in cui la Buona Novella è già stata predicata, ma dove, in maggiore o in minore misura, la brace della fede si è raffreddata e ora ha bisogno di essere nuovamente alimentata per diventare fiamma.
Il motto del vostro Collegio – ha continuato il Papa – parla della volontà di Cristo di portare il fuoco sulla terra, e la vostra missione è quella di servire come suoi strumenti per ravvivare la fede nei vostri Paesi. Nella Sacra Scrittura, il fuoco spesso serve a indicare la presenza divina, che si tratti del roveto ardente dal quale Dio ha rivelato il suo nome a Mosè, della colonna di fuoco che ha guidato il popolo d’Israele nel suo cammino dalla schiavitù alla libertà, o delle lingue di fuoco discese sugli Apostoli a Pentecoste, permettendo loro di andare, nella potenza dello Spirito, ad annunciare il Vangelo fino ai confini della terra. Proprio come un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta – ha detto ancora Benedetto XVI – così la fedele testimonianza di pochi può rilanciare la potenza purificatrice e trasformatrice di Dio, affinché si diffonda come in un lampo nella comunità o nella nazione. Sull’esempio dei martiri dell’Inghilterra e del Galles, bisogna ardere d’amore per Cristo, per la Chiesa e per l’Eucaristia. Durante la mia visita nel Regno Unito – ha proseguito il Pontefice – ha constatato direttamente che tra le persone c’è una grande fame spirituale.
Occorre portare loro il nutrimento autentico che viene dal conoscere, amare e servire Gesù. Bisogna dire la verità del Vangelo con carità, offrendo l’acqua viva della fede cristiana e indirizzando verso il pane di vita, perché la loro fame e la loro sete siano placate. Potius hodie quam cras («meglio oggi che domani») disse San Ralph Sherwin quando gli fu chiesto di emettere la promessa missionaria. Queste parole – ha osservato il Papa – trasmettono bene la sua grande passione di mantenere la fiamma della fede in Inghilterra, a qualunque prezzo personale, «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto ed ascoltato» (At 4,20). Sant’Agostino di Canterbury e molti altri santi – ha concluso – ci mostrano come l’amore profondo per il Signore suscita il desiderio intenso di far sì che altri lo conoscano.