La Sacra Tunica di Treviri, una reliquia che ci rende presente la morte di Gesù

DI ANDREA DRIGANI

Domenica 15 aprile è stato pubblicato il messaggio di Papa Benedetto XVI a monsignor Stephan Ackermann, vescovo di Treviri (Germania), in occasione delle celebrazioni di apertura del pellegrinaggio alla Sacra Tunica, nel quinto centenario dell’ostensione pubblica. Il Pontefice ha osservato che fin dalla prima esposizione, nell’anno 1512, la Sacra Tunica attira a se i fedeli  perché questa reliquia, conservata nel Duomo di Treviri, rende presente uno dei momenti più drammatici della vita terrena di Gesù, la sua morte in croce.

La sua tunica, ci dice l’Evangelista Giovanni, è tutta d’un pezzo. I soldati che, secondo l’uso romano, si dividono come un bottino le povere cose del crocifisso, non vogliono strappare la tunica. La tirano a sorte e in tal modo essa rimane intera. Nell’antichità cristiana  – continua il Papa – si è vista in questo passo l’unità della Chiesa; essa è fondata come unica e indivisa comunità dell’amore di Cristo. La Sacra Tunica intende renderci visibile tutto questo. Cristo non dissolve la pluralità degli uomini, ma li unisce gli uni per gli altri e con gli altri, tanto da diventare, essi stessi, in vari modi, mediatori gli uni per gli altri verso Dio. La Sacra Tunica – prosegue Benedetto XVI – vuole, nello stesso tempo, essere, per così dire, un ammonimento alla Chiesa perché rimanga fedele alle sue origini, si renda consapevole che la sua unità, la sua efficacia, la sua testimonianza possono essere, in fondo, creati solo dall’alto, possono essere donati solo da Dio.

La Sacra Tunica – scrive ancora il Pontefice – non è una toga, un vestito elegante, è un modesto abito, che serve a coprire e proteggere chi lo porta, custodendone la riservatezza, per questo ricorda la dignità propria della Chiesa. Quante volte, però, a causa delle nostre debolezze ed errori, è ferita l’integrità del Corpo di Cristo. C’è bisogno – conclude il Papa – di una costante disposizione all’umiltà e alla conversione per seguire Gesù con amore e verità.