La resurrezione di Cristo: non un semplice mito

DI ANDREA DRIGANI

Mercoledì 15 aprile Papa Benedetto XVI nel corso della consueta udienza generale ha osservato che la novità sconvolgente della risurrezione è così importante che la Chiesa non cessa di proclamarla, prolungandone il ricordo specialmente ogni domenica che è, infatti, il «giorno del Signore». I nostri fratelli orientali – ha proseguito il Pontefice – quasi a evidenziare questo mistero di salvezza che investe la nostra vita quotidiana, chiamano in lingua russa la domenica «giorno della resurrezione» (voskrescénje). È fondamentale per la nostra fede e la nostra testimonianza cristiana proclamare la resurrezione di Gesù di Nazareth come evento reale. Lo affermiamo con forza – ha continuato Benedetto XVI – perché, anche in questi tempi, non manca chi cerca di negarne la storicità riducendo il racconto evangelico a un mito, riprendendo vecchie e già consumate teorie.

La risurrezione non è stata per Gesù un semplice ritorno alla vita precedente, come fu per Lazzaro, ma si pone in un’altra dimensione: è il passaggio a una situazione profondamente nuova, che interessa anche noi, che coinvolge tutta la famiglia umana, la storia e l’universo. Questo evento – ha detto ancora il Papa – che ha introdotto un’apertura di questo nostro mondo verso la vita eterna, ha cambiato l’esistenza dei testimoni oculari, è un annuncio che intere generazioni di uomini e donne lungo i secoli hanno accolto con fede e hanno proclamato non raramente a prezzo del loro sangue, sapendo che proprio così entravano in questa nuova dimensione della vita. Anche quest’anno, a Pasqua risuona immutata e sempre nuova, in ogni angolo della terra, questa buona notizia: Gesù morto in croce è risuscitato, vive glorioso perché ha sconfitto il potere della morte, ha portato l’essere umano in una nuova comunione con Dio e in Dio. E quindi – ha aggiunto il Pontefice – possiamo con Sant’Agostino cantare: «La risurrezione di Cristo è la nostra speranza», perché ci introduce in un nuovo futuro. È vero – ha concluso – la resurrezione di Gesù fonda la nostra salda speranza e illumina l’intero nostro pellegrinaggio terreno, compreso l’enigma umano del dolore e della morte.