La priorità del prossimo

DI ANDREA DRIGANI

Domenica 9 settembre Papa Benedetto XVI ha incontrato, durante la sua visita apostolica in Austria, il mondo del volontariato alla presenza, tra gli altri, del presidente della repubblica Heinz Fischer.Nel suo discorso (testo integrale), ha esordito ringraziando tutti coloro che, a vario titolo, contribuiscono all’edificazione dalla «civiltà dell’amore».

L’amore del prossimo infatti – ha annotato il Pontefice – non si può delegare ; le istituzioni civili e la politica con le pur necessarie premure per lo Stato sociale non possono sostituirlo. Senza impegno volontaristico – ha continuato il Papa – il bene comune e la società non potevano, non possono e non potranno perdurare. L’uomo è molto più di un semplice fattore economico, il progresso e la dignità di un popolo dipendono sempre da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere. Il volontariato – ha proseguito Benedetto XVI – è un servizio all’uomo creato ad immagine e somiglianza a Dio. Ricordando una frase del cardinale filosofo Niccolò Cusano (1401-1464) che diceva : «Il tuo guardare significa operare», il Pontefice ha osservato che Gesù Cristo non ci insegna una mistica «degli occhi chiusi», ma una mistica «dello sguardo aperto» e con ciò dell’obbligo assoluto di percepire la condizione degli altri, la situazione in cui si trova quell’uomo che , secondo il Vangelo, è nostro prossimo. Lo sguardo di Gesù – ha aggiunto il Papa – la scuola degli occhi di Gesù introduce in una vicinanza umana, nella condivisione del tempo, delle doti ed anche dei beni materiali. Il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo (cfr Mt 22,37-40; Lc 10,27) ci rammenta – ha detto Benedetto XVI – che a Dio stesso, mediante l’amore del prossimo, noi cristiani tributiamo l’onore. Se nell’uomo concreto che incontriamo è presente il Signore, allora l’attività a titolo gratuito può diventare un’esperienza di Dio.

Avviandosi verso la conclusione il Pontefice ha voluto ribadire la forza e l’importanza della preghiera per quanti sono impegnati nel lavoro caritativo. La preghiera a Dio è via d’uscita dall’ideologia o dalla rassegnazione di fronte all’illimitatezza del bisogno. Chi rispetta la «priorità del prossimo», vive ed opera secondo il Vangelo e prende parte anche alla missione della Chiesa che sempre guarda all’uomo intero e vuol fargli sentire l’amore di Dio. Chiedo per tutti voi – ha terminato il Papa – la gioia del Signore che è la nostra forza ; il buon Dio vi sia sempre accanto e vi guidi continuamente mediante l’aiuto della sua grazia.