La pietà popolare deve nascere dalla fede e legarsi alla liturgia

DI ANDREA DRIGANI

Venerdì 8 aprile Papa Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti all’assemblea plenaria della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il Papa ha osservato che per portare a termine la nuova evangelizzazione in America Latina, all’interno di un processo che permei tutto l’essere e l’agire del cristiano, non si possono trascurare le molteplici dimostrazioni della pietà popolare. Tutte, ben canalizzate e debitamente accompagnate, propiziano un fecondo incontro con Dio, un’intensa venerazione del Santissimo Sacramento, una profonda devozione alla Vergine Maria e una presa di coscienza di appartenere alla Chiesa. Che tutto ciò serva – ha continuato Benedetto XVI – anche per evangelizzare, per comunicare la fede, per avvicinare i fedeli ai sacramenti, per rafforzare i vincoli di amicizia e di unione familiare, come pure per incrementare la solidarietà e l’esercizio della carità.

La fede deve essere di conseguenza la fonte principale della pietà popolare, affinché questa non si riduca a una semplice espressione culturale. Deve inoltre – ha proseguito il Pontefice – essere in stretta relazione con la sacra Liturgia, la quale non può essere sostituita da nessun’altra forma religiosa. Nella pietà popolare s’incontrano molte espressioni  di fede legate alle grandi celebrazioni dell’anno liturgico, in cui la gente semplice dell’America Latina riafferma l’amore che sente per Gesù Cristo, nel quale trova la manifestazione della vicinanza di Dio, della sua compassione e misericordia.

Non si può negare tuttavia – ha aggiunto il Papa – che esistono alcune forme deviate di religiosità popolare che, lungi dal promuovere una partecipazione attiva alla Chiesa, creano piuttosto confusione e possono favorire una pratica religiosa meramente esteriore e svincolata da una fede ben radicata e interiormente viva. La pietà popolare – ha concluso – dev’essere sempre purificata, ma merita il nostro amore perché ci rende in modo pienamente reale «Popolo di Dio».