La gioia di essere perdonati

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 13 marzo Papa Benedetto XVI , nella Basilica di San Pietro, ha presieduto la celebrazione della penitenza con i giovani della diocesi di Roma. All’omelia il Pontefice ha osservato che l’uomo ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità. Con animo contrito – ha proseguito il Papa – confessiamo i nostri peccati, proponendoci seriamente di non ripeterli più, soprattutto, proponendoci di rimanere sempre nella strada della conversione.

Sperimenteremo, così, la vera gioia: quella che deriva dalla misericordia di Dio, si riversa nei nostri cuori e ci riconcilia con Lui. Questa gioia è contagiosa: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). Ricordatevi ogni giorno – ha continuato Benedetto XVI – che siete «tempio dello Spirito»; lasciate che Egli abiti in voi e obbedite docilmente alle sue indicazioni, per portare il vostro contributo all’edificazione della Chiesa e discernere a quale tipo di vocazione il Signore vi chiama. Anche oggi il mondo ha la necessità di sacerdoti, di uomini e donne consacrati, di coppie di sposi cristiani. Per rispondere alla vocazione attraverso una di queste vie – ha aggiunto il Pontefice – siate generosi e fatevi aiutare col ricorso al sacramento della confessione ed alla pratica della direzione spirituale. Cercate in particolare di aprire sinceramente il vostro cuore a Gesù, per offrirgli il vostro «si» incondizionato. Cari giovani – ha detto ancora Benedetto XVI – questa città di Roma è nelle vostre mani. A voi il compito di renderla bella anche spiritualmente con il vostro esempio di vita vissuta nella grazia di Dio e nella lontananza dal peccato, aderendo a tutto ciò che lo Spirito Santo vi chiama ad essere, nella Chiesa e nella società. Renderete visibile, così, il dono della misericordia sovrabbondante di Cristo.Accogliamo – ha concluso il Pontefice – l’amore di Dio che ci viene donato e, come disse Giovanni Paolo II, «Divenite, voi stessi, redentori dei giovani nel mondo».