La fede e il coraggio dei cristiani in Cambogia
Così – ha detto ancora Benedetto XVI – ricordando il periodo di sconvolgimenti che ha fatto precipitare il vostro Paese nelle tenebre, vorrei sottolineare quanto la fede, il coraggio e la perseveranza dei vostri pastori e di tanti vostri fratelli e sorelle cristiani, molti dei quali hanno trovato la morte, sia una nobile testimonianza resa alla verità del Vangelo. E questa testimonianza è diventata un’inestimabile forza spirituale per ricostruire la comunità cattolica in Cambogia. Oggi, i numerosi catecumeni e i battezzati adulti mostrano il vostro dinamismo e sono un felice segno della presenza di Dio che agisce in voi. Sull’esempio di San Paolo Apostolo vi esorto a «conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace». Siate certi della preghiera dei vostri fratelli e sorelle il cui sangue è scorso nelle risaie! Siate lievito nella massa della vostra società, testimoniando la carità di Cristo verso tutti, intessendo legami di fraternità con i membri delle altre tradizioni religiose e camminando lungo le vie della giustizia e della misericordia.
Coloro che sono stati battezzati in questi ultimi anni non dimentichino che la Chiesa è la loro famiglia, e che confida in loro per annunciare la vita e l’amore che è stato scoperto in Gesù. E voi seminaristi e sacerdoti cambogiani – ha affermato il Pontefice – siate il segno dei germogli della Chiesa che si costruisce. La vostra vita offerta e la vostra preghiera siano fonti di speranza, e un invito per altri giovani a donare la propria esistenza al servizio di Dio e del suo popolo. Amati fratelli e sorelle – ha concluso – pastori e fedeli della Cambogia, che la Vergine Maria, Nostra Signora del Mekong, nella sua umiltà e nella sua fedeltà alla volontà divina, v’illumini nel corso di quest’Anno della fede.