La crisi è l’occasione per verificare i valori su cui si fonda il vivere sociale

DI ANDREA DRIGANI

Giovedì 12 gennaio Papa Benedetto XVI ha ricevuto gli amministratori della regione Lazio, del comune e della provincia di Roma. La crisi attuale – ha detto il Pontefice – può essere un’occasione per la comunità civile di verificare se i valori posti a fondamento del vivere sociale abbiano generato una società più giusta, equa e solidale, o se non sia, invece, necessario un profondo ripensamento per recuperare valori che sono alla base di un vero rinnovamento e che favoriscano una ripresa non solo economica, ma anche attenta a promuovere il bene integrale della persona umana.

In questo contesto – ha continuato il Papa – la comunità cristiana è impegnata in una costante opera educativa, in particolare verso le nuove generazioni, affinchè i valori, che per secoli hanno fatto di Roma e del territorio circostante una luce per il mondo, possano essere ripresi a fondamento di un migliore futuro per tutti. È importante – ha aggiunto Benedetto XVI – che maturi un nuovo umanesimo nel quale l’identità dell’essere umano sia compresa con la categoria di persona. La crisi attuale, infatti, ha nelle sue radici anche l’individualismo, che oscura la dimensione relazionale dell’uomo e lo conduce a chiudersi nel proprio piccolo mondo, ad essere attento a soddisfare anzitutto i propri bisogni e desideri, preoccupandosi poco degli altri. La speculazione nelle locazioni, l’inserimento sempre più faticoso nel mondo del lavoro per i giovani, la solitudine di tanti anziani, l’anonimato che caratterizza spesso la vita dei quartieri sono forse la conseguenza di questa mentalità.

È compito anche delle Istituzioni – ha concluso il Papa – favorire la crescita della coscienza di essere parte di un’unica realtà, in cui ognuno, a somiglianza del corpo umano, è importante per il tutto, come ricordò Menenio Agrippa nel celebre apologo riportato da Tito Livio nella sua Storia di Roma.