La comunione vince sulle divisioni
La prima comunità cristiana era formata da circa 120 fratelli e sorelle: un numero che porta dentro di sé il 12, emblematico per Israele, perché rappresenta le dodici tribù ed emblematico per la Chiesa, per via dei dodici Apostoli scelti da Gesù. Ma dopo gli eventi dolorosi della Passione, gli Apostoli non sono più dodici, ma undici. Uno di loro, Giuda, non c’è più: si è tolto la vita schiacciato dal rimorso. Aveva iniziato già prima a separarsi dalla comunione con il Signore e con gli altri, ad isolarsi, ad attaccarsi al denaro fino a strumentalizzare i poveri, a perdere di vista l’orizzonte della gratuità e del dono di sé, fino a permettere al virus dell’orgoglio di infettargli la mente e il cuore trasformandolo da «amico» (Mt 26,50) in nemico e in «guida di quelli che arrestarono Gesù» (At 1,16). Se Giuda ha preferito la morte alla vita (Dt 30,19; Sir 15,17) e ha seguito l’esempio degli empi la cui via è come l’oscurità e va in rovina (Pr 4,19; Sal 1,6), gli Undici scelgono invece la vita, la benedizione, diventano responsabili nel farla fluire a loro volta nella storia, di generazione in generazione, dal popolo d’Israele alla Chiesa.
Occorre ricostituire il gruppo dei Dodici. Si inaugura a questo punto la prassi del discernimento comunitario, che consiste nel vedere la realtà con gli occhi di Dio, nell’ottica dell’unità e della comunione. Due sono i candidati: Giuseppe Barsabba e Mattia. Allora la comunità prega così: «Tu, Signore che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto…che Giuda ha abbandonato» (At 1,24-25). E, attraverso la sorte, il Signore indica Mattia, che viene associato agli Undici. Si ricostituisce così il corpo dei Dodici, segno della comunione, e la comunione vince sulle divisioni e sull’isolamento, ed è la prima testimonianza che gli Apostoli offrono. Gesù l’aveva detto: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
I Dodici manifestano negli Atti degli Apostoli lo stile del Signore. Sono i testimoni accreditati dell’opera di salvezza di Cristo e non portano al mondo la loro presunta perfezione ma, attraverso la grazia dell’unità, fanno emergere un Altro che ormai vive in un modo nuovo in mezzo al suo popolo. E chi è questo? È il Signore Gesù.